Piaggio, avanti verso l’integrativo

Avanza la trattativa per il primo contratto integrativo del Gruppo Piaggio. Nell’incontro che si è tenuto lunedì 15 settembre nella sede dell’Unione industriali di Pisa, sono stati fatti grandi passi avanti sia sul piano normativo sia su quello economico. «È una trattativa importante – spiega Emilio Castelli della Fim Cisl Mbl, reduce dell’incontro -, per la prima volta si si sta lavorando a un contratto gruppo che unifichi la contrattazione dei vari siti produttivi, senza snaturare la storia e le specificità di ognuno di essi».

In Italia la Piaggio conta sullo stabilimento della Moto Guzzi a Mandello del Lario (un centinaio di dipendenti), quelli dell’Aprilia a Noale e Scorzé (500), e quello della Piaggio a Pontedera (tremila). «I conti – continua Castelli – sono in ordine. La proprietà sta investendo e la dirigenza ci ha comunicato che, pur nel calo generale di vendite, il gruppo ha acquisito quote di mercato a livello mondiale».

Sotto il profilo normativo, le parti hanno redatto un testo in gran parte condiviso, che per la prima volta riconosce relazioni di gruppo e migliora l’azione del sindacato nei vari stabilimenti sui temi dell’ambiente e sicurezza, formazione professionale, organizzazione del lavoro, pari opportunità.

Rimangono posizioni differenti sul tema dei part time verticali che il sindacato chiede siano trasformati in full time «prevedendo un impegno formale a risolvere definitivamente il problema per tutti i lavoratori coinvolti entro la vigenza del nuovo contratto integrativo».

Sulla questione posta della flessibilità di orario, il sindacato ha ribadito che «le previsioni già vigenti nel contratto aziendale scaduto possono essere aggiornate alla luce della nuova disciplina del Contratto nazionale, ma non possono essere oggetto di stravolgimento come richiesto dalla Direzione aziendale, tanto più che permane un pesante ricorso agli ammortizzatori sociali».

Sotto il profilo economico, si è parlato del nuovo premio di risultato. L’azienda non ha ancora indicato cifre, ma si è limitata a proporre gli indicatori che intende utilizzare per il nuovo premio: la redditività per la parte comune a tutto il gruppo, la produttività e la presenza per la parte differenziata per ciascun stabilimento. I sindacati hanno puntualizzato che il nuovo premio «deve dare per assodata la parte in questi anni corrisposta sotto forma di anticipi, che non può in nessun modo essere messa in discussione» inoltre, proseguono, «abbiamo ricordato alla direzione aziendale che attendiamo delle risposte sulla richiesta di incrementare ed estendere la indennità di efficienza, nonché su quella di rivedere le indennità di trasferta».

Il 15 novembre si terrà un nuovo incontro nel quale le parti entreranno ancora di più nel dettaglio. «Sarà un momento importante – spiega Emilio Castelli -. Ad oggi la discussione è estremamente interessante e va ricordato che la contrattazione di gruppo non ferma la singola contrattazione nei singoli siti».