«Vogliamo un servizio pubblico efficiente»

Più assunzioni, maggiore sicurezza sul lavoro, stabilizzazione dei precari, rinnovo contrattuale: sono queste le rivendicazioni che hanno portato i lavoratori del pubblico impiego a scioperare oggi, 9 dicembre, e a organizzare un presidio in piazza a Monza. Hanno incrociato le braccia lavoratrici e lavoratori di diversi comparti dalla sanità ai dipendenti dei Tribunali, dall’Agenzie delle Entrate ai Vigili del Fuoco. Nella provincia di Monza e Brianza sono circa 10mila, altri 8mila lavorano in provincia di Lecco.

I lavoratori pubblici chiedono anzitutto nuove assunzioni. Anche perché l’età media dei lavoratori del pubblico impiego è di 51 anni.  «Negli ultimi 15 anni – spiegano Tania Goldonetto, Nicola Turdo, Carmine Villani e Alfio Bennardo, rispettivamente segretari generali Fp Cgil Monza Brianza, Cisl Fp Monza Brianza Lecco, Uil Pa e Uil Fpl Brianza – il comparto ha perso 300mila posti. Da anni, per esempio, segnaliamo la mancanza di 50mila infermieri. E le assunzioni concluse dopo la prima ondata non hanno coperto il turn over. In generale, in questo settore, servono più assunzioni e una maggiore formazione, per evitare che l’organico degli uffici, già carente, sia ulteriormente sottodimensionato».

Un altro motivo della protesta riguarda la richiesta di stabilizzazione di 170mila precari.  «Personale – precisano i dirigenti sindacali – che viene chiamato di volta in volta. Ma si tratta di addetti che coprono ruoli essenziali».

Una terza motivazione dello sciopero è legata alla sicurezza degli operatori. I sindacati, sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, chiedono che in tutti i luoghi di lavoro il personale sia fornito di adeguati dispositivi di protezione individuale. «Oltretutto – precisano i rappresentanti sindacali -, soprattutto in questo periodo, la stessa incolumità personale degli operatori sanitari è a rischio. C’è chi è stato aggredito sul posto di lavoro, sulle ambulanze e nei pronto soccorso».

I lavoratori hanno scioperato anche per il rinnovo contrattuale. Il «vecchio» contratto è scaduto da due anni. «Le risorse stanziate dal governo nella legge di Bilancio non sono sufficienti a garantire, non solo i rinnovi, ma una vera riforma della pubblica amministrazione che parta dalle assunzioni», aggiungono i segretari. E concludono: «Le iniziative messe in campo oggi sono fondamentali per garantire il servizio pubblico, a tutti i livelli, per i prossimi anni».