Peg Perego, evitati i licenziamenti

Nessun licenziamento e ricorso alla cassa integrazione alla Peg Perego di Arcore, azienda che produce articoli per l’infanzia. L’accordo, che dovrà poi essere ratificato dai lavoratori dopo le assemblee che si terranno nei prossimi giorni, è stato raggiunto ieri da direzione aziendale e organizzazioni sindacali.

Le trattative erano partire dall’annuncio dell’azienda dell’andamento negativo delle attività e dalla scelta di cessare progressivamente l’attività del reparto premontaggio, confezione e dalla riduzione del  magazzino intensivo. Dal confronto con i rappresentanti sindacali si è giunti alla conclusione di non avviare la procedura di licenziamento collettivo per i 110 esuberi (su 443 dipendenti) ma, come richiesto dalla delegazione sindacale, di avviare la procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria per 12 mesi.

La Cigs riguarderà tutti i 443 dipendenti con l’obiettivo di effettuare la massima rotazione possibile tra i lavoratori per ridurne l’impatto. I lavoratori durante la cassa matureranno in misura proporzionale alle ore lavorate gli istituti contrattuali, garantendo la maturazione minima del 30%,anche se per esigenze tecnico  organizzative, le ore lavorate fossero inferiori a tale percentuale.

Oltre alla Cigs, si concordato il piano di gestione degli esuberi cosi articolato:

1) iniziative per la formazione e riqualificazione dei lavoratori per soluzioni occupazionali alternative interne e/o esterne mediante il ricorso ad Enti esterni (dote unica lavoro/assegno di ricollocazione); 2) avvio di approfondimenti con enti esterni (Inail) per dar corso a iniziative volte a favorire la ricollocazione interna di soggetti con particolari criticità; 3) incentivazione all’esodo diversificata tra chi raggiunge il requisito pensionistico e chi no e dovesse scegliere volontariamente, di uscire dall’azienda; 4) iniziative di outplacement in favore dei lavoratori interessati in occasione della cessazione del rapporto di lavoro.

L’incentivazione economica per coloro che volessero volontariamente uscire sarà di 17.000 euro, per i lavoratori pensionabili tale incentivo verrà erogato in misura proporzionale ai mesi di Naspi che verranno usufruiti. L’accordo raggiunto dovrà essere ratificato in sede regionale.

«Riteniamo l’accordo raggiunto positivo – spiega Eliana Dell’Acqua, Fim Cisl Mbl -, evita la procedura di licenziamento collettivo che era
stata annunciata. In alternativa ai criteri di legge, nel corso della Cigs, per la scelta dei lavoratori da licenziare,  l’unico criterio, sarà quello della non opposizione al licenziamento da parte del lavoratore, al quale vengono messi a disposizione diversi strumenti per chi ne farà richiesta per trovare soluzioni di ricollocazione. Altro aspetto importante è la possibilità che si puo aprire con I’Inail per i lavoratori con particolari criticità. Il risultato non era scontato, avremmo anche potuto non riuscire a giungere a un accordo e la legge avrebbe consentito all’azienda di licenziare»,