Il problema occupazionale non è stato ancora risolto: se la Stm ha promesso di assumere altre dieci persone, 18 sono ancora nel limbo degli ammortizzatori sociali. E intanto si parla anche di un trasloco del personale Micron attualmente in Consorzio R2
Alla Micron il problema occupazionale non è stato ancora definitivamente risolto. Con l’accordo firmato il 3 febbraio, la StMicroelectonics ha promesso di assumere una decina di persone (arrivando a 170 assunzioni) ed è stato estesa fino al 21 aprile la mobilità volontaria e fino al luglio 2015 la cassa integrazione. Questo fa sì che 18 persone rimangano ancora nel limbo degli ammortizzatori sociali. «La Micron – spiegano i delegati della Rsu – deve agevolare proposte di lavoro serie e dignitose da parte di aziende terze. I tentativi compiuti finora non hanno convinto perché miravano a far riassorbire le persone in cassa a metà stipendio da altre aziende appaltatrici della stessa Micron. Nell’incertezza, il tempo passa inesorabilmente».
Nel frattempo altra preoccupazione si è accumulata per le continue voci di un imminente trasloco di parte del personale Micron, attualmente in Consorzio R2, verso Vimercate. «Ci apprestiamo a un nuovo trasferimento ancora una volta senza certezze sul lavoro futuro e soprattutto in modo del tutto sconclusionato – osservano i delegati sindacali -. Si parla di dipendenti quotidianamente impiegati nei laboratori di analisi elettriche che dovrebbe trasferirsi a Vimercate mentre i laboratori stessi rimarrebbero ad Agrate. La RSU di Micron ha chiesto un incontro alla direzione di Micron, ma a oggi non c’è una data definita».
Il 18 marzo si terrà invece l'incontro richiesto a ST e Micron dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu sarà l'occassione per affrontare le sorti del consorzio.