Brugola, presidio e attesa

Dopo il presidio di ieri a Lissone, i lavoratori e le lavoratrici della Brugola adesso attendono due importanti appuntamenti. Il primo è l’esito dell’indagine dell’Ispettorato del lavoro su eventuali irregolarità della direzione. L’altro è la fine della cassa integrazione covid-19. Due momenti importanti perché definiranno quale strada prenderà la vertenza che interessa una quindicina di lavoratori e lavoratrici posti in cassa integrazione da 15 mesi, senza rotazione.

«Molti di loro – spiega Eliana Dall’Acqua, Fim Cisl Mbl – possono ruotare con i colleghi, ma l’azienda non li considera meritevoli, qualcuno ha permesso per assistenza a familiari malati, altri hanno qualche limitazione, alcune sono mamme con bimbi piccoli e qualcuno ha osato dire che non era d’accordo. In questi mesi l’azienda ha licenziato, aggirando la moratoria sui licenziamenti».

Per questo motivo, il sindacato ha chiesto chiesto all’Ispettorato del lavoro di effettuare indagini su possibili irregolarità nella gestione da parte della direzione. «L’Ispettorato ha avviato indagini – continua Eliana Dall’Acqua -. Per fine mese dovrebbe rendere noti i risultati. Vedremo che cosa emergerà».

Nel frattempo scadrà la cassa Covid-19. «Anche in questo caso siamo in attesa di vedere come si comporterà l’azienda – prosegue -. Al momento non è stata presentata una procedura per licenziamento collettivo e quindi non c’è più tempo per effettuare licenziamenti entro la fine del mese. Si procederà con licenziamenti individuali? Ma che senso avrebbe? In ogni caso, il sindacato si opporrà a una simile opzione».

Al presidio di ieri si è presentata anche Concetta Monguzzi, sindaco di Lissone. «Il primo cittadino – conclude Eliana Dall’Acqua – si è detta disponibile a contattare la proprietà e a favorire l’istituzione di un tavolo di confronto. Si è anche detta disponibile a portare la vertenza in sede provinciale. Come sindacato noi siamo disponibili al confronto in ogni sede per tutelare i lavoratori».