Anteas si rilancia dopo il covid-19

Il tifone coronavirus ha innescato conseguenze negative. E qualche volontario, spesso dopo le insistenti richieste dei figli, nel periodo più duro della pandemia ha preferito restare a casa in attesa di tempi meno tormentati.  Adesso, però, questi stessi volontari stanno tornando per ridare il proprio contributo ad Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà), l’organizzazione di volontariato promossa dalla Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl, e dalla stessa Cisl.

L’arrivo di forze nuove è sempre ben accetto. Anche perché Anteas Brianza si sta rapidamente adeguando alle nuove necessità della popolazione. «Il volontario tipo – precisa il presidente Alfredo Puglia, 74 anni, residente a Carate Brianza, già segretario generale Cisl Como – deve avere disponibilità di tempo e di cuore e, possibilmente, la patente. Poi un incarico glielo troviamo noi. Il covid ha accentuato la paura e il senso di isolamento. Alcuni volontari che si erano fermati, dopo la vaccinazione si sono rifatti avanti». Un segnale rassicurante per un’associazione di volontariato che in Brianza è divisa in sette gruppi operativi locali: Monza, Muggiò, Besana, Giussano, Carate, Seveso e Vimercate. I soci sono complessivamente 160, tra questi i volontari sono 115.  La sede monzese si trova in via Dante numero 28 ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17 ( 039-2399330, brianza@anteaslombardia.com ).

Nel 2020 Anteas Brianza, nonostante l’emergenza sanitaria, ha effettuato 4.653 accompagnamenti percorrendo in totale 92.783 chilometri.  Per sostenere un’attività sempre intensa, Anteas Brianza lancia anche quest’anno la campagna del 5 per 1000 (codice fiscale 97209020151).  Le esigenze di chi è in difficoltà, inevitabilmente, sono mutate, ma non sono ovviamente sparite.  «Durante la fase più critica dell’emergenza sanitaria  – aggiunge Puglia, riconfermato presidente per il prossimo quadriennio – abbiamo garantito i trasporti oncologici all’ospedale San Gerardo e, finché è stato possibile, il trasporto dei bambini autistici all’Istituto di Tavernerio. La pandemia ci ha certamente  penalizzati, ma non ci ha paralizzati, né scoraggiati. Ci siamo reinventati per intercettare i nuovi bisogni. Ora portiamo le persone a vaccinarci».

Qualcosa è cambiato, per esempio, anche alla Residenza sanitaria assistita Giuseppina Scola di Besana Brianza. Qui Anteas assicurava il trasporto degli utenti al Centro diurno. L’attività di quest’ultimo è stata sospesa a tempo indeterminato. Anteas, dopo aver stipulato una nuova convenzione, ora si occupa di recapitare i prelievi effettuati agli ospiti della Rsa besanese ai laboratori di analisi.  Con il Comune di Carate è stata stipulata a marzo una convenzione per il trasporto di persone disabili ai centri di cura e riabilitazione. La convenzione prevede l’impiego di 18 volontari con due automezzi di proprietà comunale. Ma già prima che la convenzione fosse siglata, alcuni operatori di Anteas andavano a casa di una signora non autosufficiente per aiutarla ad alzarsi dal letto e poi a ricoricarsi. «Un’associazione di volontariato esiste – conclude Puglia – se i suoi interventi servono a qualcosa. Per noi l’accompagnamento sociale è un valore».