Gianetti, prossimo incontro il 22

Il prossimo incontro è in programma giovedì alle 18 al Ministero dello Sviluppo Economico. Allora, le organizzazioni sindacali incontreranno la viceministra Alessandra Todde. All’appuntamento in videoconferenza sono invitati a partecipare anche i rappresentanti di Regione Lombardia e la direzione aziendale di Gianetti Fad Wheels. Al centro dell’incontro ci sarà la vertenza dell’azienda produttrice di ruote di Ceriano Laghetto. I 152 dipendenti del sito produttivo brianzolo sono stati improvvisamente licenziati e attendono di capire quale possa essere il loro futuro, tra la speranza di riprendere la produzione e lo spettro della chiusura definitiva dell’azienda.

Oggi, intanto, nell’ambito della mobilitazione generale unitaria Cgil, Cisl e Uil e dello sciopero indetto dai sindacati metalmeccanici, si è svolto un presidio unitario davanti alla sede della provincia di Monza e Brianza. Un’iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil territoriali, insieme a tutte le categorie delle lavoratrici e dei lavoratori, che tende a ribadire l’importanza del “caso” Gianetti in questo particolare momento. Alla mobilitazione hanno partecipato oltre 300 persone.

Angela Mondellini, Mirco Scaccabarozzi e Abele Parente, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Monza e Brianza, hanno avuto un incontro, insieme ai delegati dell’azienda metalmeccanica, con il presidente della provincia Luca Santambrogio, il suo vice Riccardo Borgonovo e Dante Cattaneo, vicesindaco di Ceriano Laghetto. “Abbiamo chiesto alla provincia di farsi parte attiva e di cercare di intervenire nei confronti dei vertici del fondo Quantum, proprietario dell’azienda – hanno dichiarato i dirigenti sindacali al termine dell’incontro –. Purtroppo stiamo assistendo ad altri casi negativi nel settore automotive, c’è il rischio di un effetto domino con conseguenze anche sull’intero indotto, in Brianza e in altri territori”.

L’obiettivo comune è quello di riprendere al più presto la produzione, anche perché un’azienda ha recentemente mostrato interesse per rilevare l’attività. Diventa, quindi, indispensabile una rapida cessione della società a un’altra proprietà con un serio progetto industriale: “Lo stesso fondo dovrebbe agevolare un eventuale passaggio di consegne: chiediamo alla proprietà di ritirare la procedura di licenziamento e di riaprire lo stabilimento per evitare di perdere clienti”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali della Gianetti.

“Il governo deve intervenire con forza contro queste multinazionali, che scaricano addosso ai lavoratori i licenziamenti, senza neanche iniziare una discussione con le organizzazioni sindacali”, ha affermato Ferdinando Uliano della segreteria nazionale della Fim anche a nome di Fiom e Uilm.

“Non deve passare il teorema che ci siano dei prezzi fisiologici da pagare e che questo prezzo lo debbano pagare i più esposti e i più deboli. Ogni giorno registriamo casi di aziende che chiudono e licenziano. I problemi ci sono, ma c’è modo e modo di affrontarli. Non si può pensare a licenziamenti di massa per risolvere i problemi dell’economia”, ha dichiarato Alessandro Pagano, segretario generale della Cgil Lombardia.

“Non si capisce che cosa voglia fare la testa che sta in Germania. Vogliamo contattare i vertici tedeschi per sapere se c’è l’intenzione di mettere a breve questa azienda sul mercato. Non abbiamo la forza di un ministero, ma siamo uno degli enti più vicini al territorio”, ha dichiarato Luca Santambrogio, presidente della provincia.

Solidarietà ai lavoratori della Gianetti è stata espressa anche dai lavoratori di altre aziende: al presidio di questa mattina era presente una delegazione dell’Iveco di Suzzara e le lavoratrici e i lavoratori di Adac, mentre davanti ai cancelli dell’azienda di Ceriano il presidio era rafforzato dalla presenza dei lavoratori della Electtrolux di Solaro.