Sicurezza, la Cisl punta sulla formazione

Sono giornate di fermento sul tema della sicurezza sul lavoro. Da un lato, la cronaca che ogni giorno ci presenta un numero crescente di morti e incidenti gravi sul posto di lavoro. Dall’altro, il dialogo tra governo e sindacati che finalmente accelera con la conferma da parte del premier Mario Draghi – così come riportato da Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl – della necessità di assumere con urgenza i provvedimenti condivisi sulla sicurezza del lavoro, mettendo in campo, se necessario, anche un decreto legge.

Tra le misure che sarebbero al vaglio del Governo: il potenziamento della formazione di dipendenti e imprenditori, la revisione delle norme sanzionatorie per le violazioni, banche dati interoperabili, il rafforzamento delle ispezioni, le verifiche e i controlli, la sospensione dell’attività dove ci sono violazioni delle norme di sicurezza.

Nel frattempo continua nei nostri territori l’impegno, da parte della Cisl Monza Brianza Lecco, ad affermare la cultura della prevenzione della salute nei luoghi di lavoro. Si è svolta questa mattina la terza giornata del percorso di formazione degli Rls organizzato dal Dipartimento salute e sicurezza, questa volta sul tema della gestione degli infortuni. Nelle prime due lezioni erano stati approfonditi il ruolo e le funzioni dei rappresentanti dei lavoratori e il tema della lettura del Dvr.

«Non possiamo continuare ad assistere, quasi impotenti, a un bollettino di guerra che sembra non avere fine; una guerra silenziosa, ma in cui migliaia di donne e di uomini, lavoratrici e lavoratori hanno perso la vita sul luogo di lavoro», afferma Enzo Mesagna, segretario Cisl Monza Brianza Lecco.

Secondo Mesagna, «Il primo è legato al tema culturale. Credo non sia azzardato affermare che non sia più sufficiente parlare di formazione per la sicurezza, ma sia più corretto parlare di educazione alla sicurezza proprio per evidenziare la necessità di dare una dimensione più ampia e completa alla questione sicurezza che deve permeare il nostro vivere quotidiano, non solo all’ interno del perimetro aziendale, ma anche negli altri ambiti della nostra vita pensate agli infortuni domestici o a quelli in itinere».

Il secondo ambito, su cui occorre intervenire, secondo Mesagna, è quello della vigilanza. «Il nostro servizio ispettivo, anche nella ricca e operosa Lombardia, è totalmente insufficiente per coprire il nostro tessuto industriale e il numero delle assunzioni previste dal Governo sono per noi insufficienti – conclude Mesagna -. È essenziale dotarsi di un sistema di vigilanza in grado di intervenire sulle aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza, arrivando addirittura al blocco dell’attività lavorativa».

Il momento di formazione è stato arricchito dagli interventi di Giorgio Sala e Sergio Ferraro delle sedi Inail di Monza e Lecco che hanno illustrato il quadro generale della situazione degli infortuni e malattie professionali dei due territori e da Franco Longhi, presidente dell’Anmil di Lecco che ha portato la sua testimonianza diretta delle conseguenze di un infortunio grave.

All’incontro erano presenti il segretario della Cisl Lombardia con delega ai temi della salute e sicurezza, PierLuigi Rancati, e i responsabili dei patronati Inas di Monza e Lecco Marco Colombo e Norberto Pandolfi.

 

 

 

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