Incidente sul lavoro a Ornago

Un grave infortunio sul lavoro si è verificato a Ornago questa mattina. Un operaio di 42 anni è rimasto schiacciato sotto un pesante bancale mentre stava lavorando nell’azienda Brivaplast, azienda impegnata nel comparto dell’industria cosmetica.

Il 42enne è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza in codice rosso e le sue condizioni vengono definite gravi. Nel primo rapporto dei sanitari si parla di «un trauma cranico commotivo, un trauma al collo e alla schiena», oltre che la frattura di una gamba.

Sul posto, oltre a un’ambulanza e all’elisoccorso, sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri che dovranno far luce sulla dinamica dell’infortunio.

«Purtroppo ci troviamo ancora ad aggiornare la triste lista dei gravi infortuni sul lavoro – commenta Mirco Scaccabarozzi, segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco -. Come sindacato non possiamo che esprimere la nostra vicinanza al lavoratore e alla sua famiglia e non possiamo che ribadire l’importanza della prevenzione e della formazione per superare quella che è una vera emergenza. Parallelamente lavoriamo per migliorare i protocolli di sicurezza e affinché vengano applicati in modo rigoroso».

Secondo i dati comunicati dall’Inail, nel periodo compreso tra gennaio e novembre 2021, in Lombardia si sono verificati 92.969 incidenti sul lavoro: quelli mortali sono stati 153. Nello stesso periodo, nella provincia di Monza, gli incidenti sul lavoro sono stati 6.546 e le morti bianche tre. Sotto questo punto di vista in Lombardia la provincia più a rischio è Milano, seguita da Brescia. Monza e Bergamo si dividono il terzo posto di questa drammatica graduatoria.

«La Femca da sempre – Tiziano Cogliati, segretario generale della Femca Cisl, la categoria dei lavoratori chimici e della gommaplastica – è impegnata a mettere in primo piano il capitolo sicurezza a partire dagli accordi di secondo livello. Riteniamo anche che la formazione rimanga uno dei capisaldi per costruire una cultura della sicurezza sui posti di lavoro. Una cultura che deve essere sempre più diffusa».