Rovagnati, lavoratori in sciopero

I lavoratori della Rovagnati sciopereranno per otto ore lunedì 24 gennaio e, in concomitanza, terranno un presidio davanti alla sede di Biassono. Incroceranno le braccia per protestare contro la «terziarizzazione dei reparti» cioè l’affidamento di parti della produzione a società esterne.

La Rovagnati è un’azienda storica del nostro territorio. Attualmente ha tre stabilimenti in Brianza (Biassono, Villasanta, Arcore) e uno in Emilia Romagna (Felino) per un totale di 430 dipendenti. Negli ultimi anni si è assistito a una progressiva cessione a cooperative di parti della produzione. «A Biassono – spiega Stefano Bosisio, segretario generale Fai Cisl Monza Brianza Lecco -, i reparti nei quali si procede al disosso dei prosciutti sono stati tutti appaltati. Lo stesso processo riguarda le sale bianche, cioè quei reparti nei quali, in condizioni atmosferiche speciali, sono affettati i salumi».

La direzione ha annunciato che, da lunedì, un’altra sala bianca a Villansanta sarà gestita da una cooperativa esterna. Fai Cisl, Flai Cgil e la Rsu hanno chiesto di sospendere «immediatamente» l’operazione di appalto e hanno chiesto un incontro urgente. La Rovagnati ha fissato l’incontro il 26 gennaio, ma ha anche ribadito che da lunedì 24 il provvedimento di terziarizzazione diventerà operativo.

«È un atto grave – conclude Bosisio -. In questo modo si colpiscono direttamente le lavoratrici e i lavoratori e il ruolo della rappresentanza sindacale». E aggiunge: «Rovagnati non vuole ascoltare e confrontarsi per trovare soluzioni condivise. I lavoratori e le lavoratrici hanno contribuito alla crescita e alla fama di questa azienda e non ci stanno a essere messi da parte. Un’azienda come Rovagnati deve investire nelle risorse umane interne, non può perdere preziose professionalità».

Enrico Casale