Mense scolastiche, cig per covid

La quarantena imposta per contenere la pandemia di coronavirus può avere ricadute sulla busta paga dei lavoratori. È il caso degli addetti alle mense scolastiche. Le norme per prevenire il contagio impongono l’assenza degli studenti che hanno contratto il virus e, spesso, la forzata quarantena per intere classi. Così, in queste ultime settimane, in alcune scuole il numero degli alunni cala di un terzo o, addirittura della metà. E, calando il numero degli studenti, si riduce anche il numero dei pasti che devo essere forniti alle scuole materne, primarie e medie.

«È chiaro che ciò ha ricadute anche sul personale – spiega Francesco Barazzetta, Fisascat Cisl Mbl -. Meno pasti significa meno lavoro. Quindi è necessario sopperire al reddito di questi dipendenti che si trova senza entrate». Accordi nazionali prevedono l’applicazione della cassa integrazione ordinaria per gli addetti alla ristorazione scolastica a livello nazionale. «A livello territoriale – continua Barazzetta – noi verifichiamo istituto per istituto che la cig sia applicata e se c’è la possibilità di rotazioni tra i lavoratori». Tra Lecchese e Brianza, il comparto dà occupazione a oltre cinquemila addetti. «Solo a Monza – conclude Barazzetta – sono 100-150. Se calcoliamo i due territori superno i cinquemila. Sono lavoratori con stipendi a volte molto bassi perché lavorano su part-time. La quarantena può avere un impatto molto duro sulla loro busta paga».