Coop sociale, stallo su contratto

È ancora stallo nella trattativa tra organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali per il contratto territoriale integrativo delle cooperative sociali. «Dall’incontro di oggi in Prefettura a Monza – spiega Francesco Barazzetta segretario generale della Fisascat Cisl Mbl – è uscita ancora una fumata nera. Non siamo riusciti a trovare un’intesa. I delegati del Prefetto hanno invitato noi e gli imprenditori a ritrovarci e a trattare ancora. Qualora non dovessimo trovare un’accordo, la Prefettura medierebbe ancora tra le parti».

L’integrativo territoriale riguarda un totale di 7-8mila lavoratori nei territori di Lecco e della Brianza. Sono dipendenti delle case di riposo, badanti, educatori scolastici, ecc. «Figure – continua Barazzetta – che, per ragioni diverse, hanno subito un forte impatto dalla pandemia di coronavirus. Si pensi allo sforzo condotto dagli operatori delle Rsa nei momenti più drammatici del contagio. Si pensi anche alle badanti e agli sforzi fatti per proteggere i loro assistiti dal virus». Per tutti questi lavoratori il contratto territoriale è scaduto da tredici anni. «Da allora non è stato rinnovato – osserva Barazzetta –, ma con la firma del contratto nazionale delle cooperative sociali nel 2019 si è registrato un rilancio delle trattative territoriali». Purtroppo, però, con l’avvento del Covid-19 le trattativa ha subito un rallentamento. «Durante le diverse ondate di contagio – sottolinea Barazzetta – abbiamo dovuto dare la priorità all’applicazione dei sostegni al reddito dei lavoratori, quali la cassa integrazione. Ora però le trattative sono riprese».

La distanza tra Confcooperative, Lega Coop e Agc (che rappresentano i datori di lavoro) e le organizzazioni sindacali è ancora tanta. «Abbiamo chiesto un aumento di 280 euro – conclude Barazzetta -. Ci sembra una cifra adeguata per ricompensare lo sforzo fatto in questi mesi dai lavoratori. Purtroppo la controparte ce ne offre solo 80. Continueremo a trattare».