Trasporti, sciopero il 25 febbraio

Filt Cgil e Fit Cisl hanno inviato una lettera al presidente della Provincia di Monza e Brianza, al sindaco e all’Assessore ai Trasporti di Monza e ai gruppi consiliari di Monza sulla vertenza per il rinnovo del contratto nazionale degli autoferrotranivieri-Internavigator. La pubblichiamo qui sotto il testo  per rendere noto i problemi di una categoria di lavoratori che offrono un servizio vitale per la nostra comunità. E le ragioni dell’astensione dal lavoro venerdì 25 febbraio.

Il contratto autoferrotranvieri-Internavigatori (Mobilità/TPL) è scaduto a dicembre 2017 e il 17 giugno 2021 è stato sottoscritto tra le parti sociali un accordo ponte che ha riconosciuto una somma a titolo di una tantum di 680 euro al livello medio per il triennio 2018-2020, tale somma non ha effetti previdenziali e salariali a regime, ma ha costituito esclusivamente una minima forma di ristoro alla categoria in piena emergenza sanitaria.

Le varie fasi della lunga vicissitudine contrattuale hanno evidenziato il rifiuto delle Associazioni datoriali di entrare nel merito di una reale trattativa che è stata ripetutamente interrotta per volontà di una strumentale fuga dal negoziato di Asstra, Anav, Agens, sul tema dell’autofinanziamento del rinnovo contrattuale da parte dei lavoratori.

Tale atteggiamento datoriale sta scaricando esclusivamente sulle spalle del Sindacato la condizione di una vertenza contrattuale sovraccaricata da pesanti fattori esterni (gli effetti dell’emergenza sanitaria sul settore trasporti, incertezza sul quadro regolatorio e sulle risorse nei vari Dl ristori) e lasciando sfumare una concreta occasione di rilancio di un settore strategico, ma nel contempo sofferente dopo la grave crisi causata dalla pandemia.

Il tema delle risorse per la contrazione della domanda di mobilità, dovuta alle misure di contenimento per l’emergenza pandemica (mancati ricavi, rimborso titoli di viaggio, servizi supplementari) e ancora prima dell’emergenza sanitaria i tagli al settore operati negli anni (rimborso accise, fondo copertura malattia, tagli al Fondo nazionale trasporti per defiscalizzazione abbonamenti), non possono e non devono essere, a parere delle scriventi, pretesto per rinviare sine
tempore la chiusura del contratto collettivo nazionale autoferrotranvieri- Internavigatori (Mobilità/TPL) anche in considerazione delle risorse pubbliche stanziate attraverso i vari provvedimenti legislativi susseguitisi durante l’emergenza pandemica a sostegno delle aziende del settore.

Ancora una volta si deve riscontrare come il negoziato per il rinnovo del CCNL, a causa degli atteggiamenti dilatori di Asstra, Agens e Anav, non possa avere alcun possibile sbocco positivo nella sua sede naturale, cioè quella di una normale trattativa tra le Parti datoriali e sindacali. La vertenza per il rinnovo ha bisogno di un altro luogo di confronto utile a smascherare l’irresponsabilità delle Associazioni datoriali, riteniamo pertanto necessario collocare il negoziato in sede istituzionale, con tutti i soggetti coinvolti dal protrarsi della mobilitazione, che inevitabilmente avrà pesanti ricadute sul servizio ai cittadini. A tal fine chiediamo il sostegno e l’autorevole intervento della Regione sulla Conferenza Stato Regioni e sulle interlocuzioni con il Mims. Il sistema dei trasporti, al pari di quello della Sanità, ha tenuto nelle fasi più critiche della pandemia, soprattutto grazie al fondamentale contributo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che responsabilmente hanno sempre svolto il
proprio lavoro, anche mettendo a rischio la propria incolumità.

A tutto ciò va aggiunto il grave problema della mancanza di autisti, più volte denunciata dalle stesse associazioni datoriali, e le difficoltà nel reperire tali figure professionali. Tema complesso che se da un lato trova le sue cause nelle basse condizioni salariali, generate dall’atteggiamento dilatorio delle Associazioni Datoriali, che ha portato a rinnovare gli ultimi contratti collettivi nazionali sempre in forte ritardo rispetto alla loro naturale scadenza, si fonda anche sulle spesso critiche condizioni lavorative e sull’aumento del rischio aggressioni. Tutti aspetti che potrebbero trovare parziale
soluzione con il rinnovo del contratto nazionale. Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili è stato più volte sollecitato in questi mesi, fino alla nota redatta dalle Segreterie Nazionali del 12 gennaio scorso, finalizzata a trovare un meccanismo con la Conferenza Stato Regioni per vincolare parte delle risorse assegnate al settore per il rinnovo del contratto stesso sotto forma di contributi per oneri del contratto come accadeva con l’art. 23 del DL 24 dicembre 2003 n. 355 convertito con modificazione nella Legge del 27 febbraio 2004 n. 47.

Preso atto di come il forte senso di responsabilità dimostrato in questa fase di evidente tensione sociale sia stato abusato da un cieco ed incauto atteggiamento di chiusura, le Organizzazioni sindacali nazionali sono state costrette a proclamare una quinta azione di sciopero di 24 ore per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, per il prossimo 25 febbraio. Siamo consapevoli che ogni giornata di sciopero é un pesante sacrificio per i cittadini utenti e i disagi sono ancora più pesanti a livello territoriale ma allo stesso tempo rivendichiamo il giusto adeguamento salariale e insieme la
sicurezza e il diritto a un servizio di qualità per tutti i cittadini. In conseguenza di quanto sopra esposto siamo a richiederVi un autorevole intervento per scongiurare ulteriori disagi
alla collettività.