Biassono, un’altra morte sul lavoro

Un altro incidente. Un altro morto sul lavoro. Un operaio di 33 anni è deceduto e un suo compagno di 26 anni è rimasto ferito questo pomeriggio, intorno alle 14, in un cantiere di via delle Industrie, a Biassono. Nella caduta il 26enne ha riportato una ferita a un braccio ed è stato portato in codice verde all’ospedale di Desio, le sue condizioni non sarebbero gravi. Ma per il trentenne non c’è stato nulla da fare, inutile l’intervento dei soccorritori della centrale unica per le emergenze urgenze giunti sul posto con due ambulanze, automedica ed elisoccorso.

I due operai sono precipitati mentre erano al lavoro per la manutenzione di un traliccio e le cause dell’incidente sono al vaglio degli inquirenti. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri di Monza e polizia locale di Biassono per accertare la dinamica e verificare il rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro.

Il 2022 è un annus horribilis. Dall’inizio dell’anno hanno già perso la vita tre lavoratori. Uno stillicidio di morti. È il frutto di un mix di mancati controlli, scarse o nulle misure di prevenzione, formazione lacunosa. Fattori che la Cisl Monza Brianza Lecco, come sindacato, da anni denuncia e da anni cerca di arginare scontrandosi però con una scarsa cultura della sicurezza sul territorio. E dovendo, periodicamente, piangere persone che perdono la vita con la sola colpa di voler lavorare.

«Come Cisl – osserva Roberto Frigerio, membro della segreteria Cisl Mbl -, ribadiamo l’importanza della formazione e dei controlli. Chiediamo una formazione affettiva che sia seria e verificabile. Rivendichiamo anche maggiori controlli sui luoghi di lavoro. In questo senso la chiusura da parte dell’Ats del centro Psal a Ornago è preoccupante. Sebbene le autorità ci abbiano detto che il servizio non sarà ridimensionato, non è a nostro parere positivo eliminare presidi sul territorio».

Enrico Casale