Rollon Group, venerdì è sciopero

I lavoratori della Rollon Group incrociano le braccia. Venerdì si asterranno dal lavoro le ultime quattro ore del turno (per il notturno 18-24, le ultime tre ore di venerdì 27; 24-6, 6-13 e 13-20, le ultime tre ore di sabato 28. Per i part-time due ore). Per tutto il mese di maggio i dipendenti non faranno straordinari. Contemporaneamente saranno indette assemblee con i lavoratori e le lavoratrici il 25 e il 26 maggio.

«Nell’incontro di oggi  – è scritto in una nota firmata da Fim Cisl Mbl e Fiom Cgil – abbiamo registrato una totale chiusura da parte della direzione aziendale sull’apertura di una vera trattativa sul premio di risultato e le parti normative. La direzione non può pensare di portare avanti la trattativa sul nostro premio con la direzione di Timken e presentarsi al tavolo sindacale con un “prendere o lasciare”! Questo è inaccettabile, Noi vogliamo trattare e se la direzione non ha mandato per trattare con noi che rappresentiamo tutti i lavoratori aspettiamo chi può veramente decidere».

Le organizzazioni sindacali ritengono insufficienti il bonus carburante e 100 euro in più sul target proposti dalla direzione, «Inoltre – prosegue la nota – con estremo rammarico, registriamo che nell’ultima comunicazione aziendale la direzione differenzia e spacca i lavoratori in serie A e serie B (impiegati e operai) con trattamenti diversi. A nostro avviso è inaccettabile».

Rollon Group (Timken) è una società metalmeccanica con attività rilevanti in Italia, Germania, Usa e Cina, divisioni di assemblaggio e logistica in India e filiali in Francia Russia e Uk. In Italia, Rollon è attiva sui territori di Vimercate e Arcore, con prossima apertura di un nuovo sito ad Agrate, previsto a giugno. Attualmente ha più di 500 dipendenti.  Secondo la direzione quest’anno il fatturato dovrebbe crescere del 27% rispetto al 2021 che si è chiuso con ricavi per 98 milioni di euro e un Ebitda  previsto per il 2022 del 34,4%.

«La richiesta di portare a 1.800 euro il target del premio di risultato al raggiungimento di tutti gli obiettivi aziendali – è scritto nella nota -, ci sembra ampiamente in linea con le prospettive di alto guadagno dell’azienda. Aziende sul territorio con guadagni minori, erogheranno premi molto più alti ai loro dipendenti. Fim Cisl Mbl, Fiom Cgil Brianza, insieme alle Rsu presenti all’interno dei due siti, hanno richiesto il rinnovo del premio di risultato per la parte economica, mentre per la parte normativa l’applicazione in azienda di quanto previsto dal contratto nazionale applicato (Federmeccanica) per inquadramento e smart-working».

Si sono svolti quattro incontri, in cui la direzione, secondo le organizzazioni sindacali, ha solo riportato «in modo unilaterale quello che è la loro proposta economica e normativa, con modalità da ultimatum». Per le Rsu e le organizzazioni sindacali è, a maggior ragione fondamentale che in una fase di calo del potere di acquisto delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori, le aziende facciano la loro parte. «Siamo di fronte a una multinazionale che in tutti questi anni ha prodotto milioni di utili che in gran parte sono stati redistribuiti agli azionisti – conclude la nota -. Ora è il tempo di ridistribuirli a chi la ricchezza la produce in azienda con il suo lavoro La netta chiusura da parte dell’azienda, che, come tutte le multinazionali, tratta con la casa madre e non con chi rappresenta i lavoratori, è inaccettabile e pertanto si è deciso di mettere in campo un percorso di mobilitazione sindacale».