Sciopero scuola. Il Governo riapra l’interlocuzione

Si è svolto ieri in tutta Italia lo sciopero della scuola indetto dai Sindacati di Categoria Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams, in seguito alla mancata risposta da parte del Governo alle richieste delle organizzazioni sindacali di modifica del DL 36 su formazione e reclutamento recentemente approvato.

Tre i punti essenziali su cui è mancata ogni forma di possibile mediazione:

  • lo stralcio completo delle disposizioni di legge che incidono sulla libera contrattazione
  • l’individuazione di risorse finanziarie adeguate per procedere al rinnovo contrattuale
  • la stabilizzazione del personale precario che viene enormemente penalizzato dalle nuove regole

Il Segretario Generale, Luigi Sbarra “La grande partecipazione allo sciopero della scuola di oggi deve ora indurre il governo a tornare sui propri passi riaprendo subito il dialogo con i sindacati. La scuola è il futuro del paese. Deve essere messa al centro dei processi di sviluppo e di investimenti pubblici. Con il decreto legge 36 il governo ha percorso una strada sbagliata: si interviene per legge su aspetti che riguardano la disciplina del rapporto di lavoro e su materie contrattuali come il salario e la formazione, con soluzioni del tutto inadeguate rispetto all’obiettivo di sostenere la qualità del lavoro con un supporto formativo e di aggiornamento generale e sistematico”.

“Sul tema della formazione – sostiene Matteo Giammanco, Segretario Generale della CISL SCUOLA MBL – riconosciuto come centrale anche dal PNRR e da tutto il mondo datoriale, non possono più esserci dilazioni. L’iter formativo deve riguardare tutte le professionalità della Scuola, non può essere ridotto a strumento selettivo finalizzato all’erogazione di benefici “una tantum” a quote ristrette di personale”.