Gorillas manda a casa 540 lavoratori

Gorillas lascia il mercato italiano e manda a casa 540 lavoratori

Solo poco più di due mesi fa avevano firmato il passaggio al CCNL di settore della Logistica, Trasporto merci e Spedizione e un accordo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato, il 50% entro maggio e il restante 50% entro l’anno. Qualche giorno fa, a sorpresa, la messa in liquidazione della società e il conseguente annuncio, confermato il 4 luglio, del licenziamento di 540 dipendenti in tutta Italia.

Si tratta di Gorillas, start up di delivery che è nata e ha prosperato durante la pandemia al motto “ti portiamo la spesa dove vuoi, in un attimo”, assicurando consegne a domicilio entro 10 minuti dall’ordine e diventando così, in poco tempo, una forte concorrente non solo per le aziende di food delivery più conosciute ma anche per i supermercati con consegna a domicilio. Diffusa in tutto il globo, in Italia è presente in 5 città: Roma, Torino, Milano, Firenze e Bergamo. Quasi tutti i dipendenti sono a tempo determinato tranne i 75 assuntia tempo indeterminato per i quali è scattata la procedura di licenziamento collettivo. A Milano i dipendenti sono circa 130.

“La decisione di Gorillas è inaccettabile – sottolinea Ferdinando Sannino, Vice Segretario FIT CISL Monza Brianza Lecco che detiene la delega del regionale FIT per la rappresentanza dei rider “i lavoratori vengono lasciati a casa senza alcun rispetto e senza tentare di trovare soluzioni alternative che, considerando la tipologia di mercato in grande espansione in cui opera, sono certamente individuabili. Per questo motivo ci riserviamo di contestare tale decisione della startup, chiedendo formalmente un incontro presso l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma”.

“Questo episodio ripropone il dibattito su come tali piattaforme di food delivery si insedino nel nostro Paese in assenza di chiare e definite regole che tutelino le lavoratrici e i lavoratori. Siamo certi che il Ministero del Lavoro si interesserà alla vicenda pertanto, nei prossimi giorni, chiederemo un incontro ufficiale al Ministro Orlando per affrontare l’incresciosa questione. A seguito della conferma dei licenziamenti annunciati – conclude Sannino – stiamo valutando tutte le possibili soluzioni affinché vengano salvaguardati i livelli occupazionali e il reddito delle 540 persone”.