Ganga al CG UST: preoccupati per le scadenze dell’autunno

Incassata nell’incontro di mercoledì scorso la conferma della volontà del Governo di non abbandonare i lavoratori, i pensionati e le imprese resta l’inquietudine per le questioni urgenti da gestire nel prossimo autunno da un Esecutivo che, per la Cisl, data la posta in gioco, non può limitarsi ad una amministrazione ordinaria.  Il Segretario CISL Nazionale, Ignazio Ganga, ha espresso chiaramente le preoccupazioni dell’Organizzazione Sindacale per il prossimo futuro durante il suo intervenuto al Consiglio Generale della Cisl Monza Brianza Lecco che si è tenuto venerdì 29 luglio al Palataurus di Lecco “Ci attende un’agenda politica corposa da affrontare, con un cronoprogramma stringente” ha spiegato Ganga elencando le questioni più stringenti a partire “dalla nota di aggiornamento del DEF, che deve essere inviata a Bruxelles entro il 27 di settembre; il bilancio, che va mandato alle Camere entro il 20 ottobre; la delega fiscale e la partita previdenziale, trattativa su cui il Sindacato lavora da mesi; le scadenze comunitarie: il PNRR e gli altri fondi, che hanno un cronoprogramma da rispettare; tutta la partita del negoziato sul cuneo fiscale; la questione energetica e il carovita.”
“In queste ore stiamo preparando un appello alla politica con i punti per noi fondamentali su cui vorremmo si impegnassero i partiti politici e in prospettiva il futuro Esecutivo. In primis diremo che si parli meno di assetti e di tattiche e più di persone, di lavoro, di diritti, di vita, di speranza, di progetti per il futuro per i giovani, per le lavoratrici e i lavoratori e per le pensionate e dei pensionati”
ha continuato Ganga. “Serve un patto sociale perché dobbiamo realizzare quell’idea di Paese solidale e produttivo che non c’è. Il nostro impegno dei prossimi mesi sarà indirizzato a sollecitare le forze in campo a costruire una agenda sociale: dar respiro al lavoro buono, produttivo e ben tutelato; politiche attive; protezione sociale; riaffermare una visione industriale seria del Paese; le infrastrutture; il divario nord-sud; risolvere la questione energetica; arrivare ad una riforma fiscale strutturale; ridurre le accise, revisionare le imposte indirette, ridurre l’Irpef, mettere in campo una dura lotta all’evasione fiscale e contributiva; defiscalizzare i proventi della contrattazione di secondo livello, aumentare i massimali dei benefit”
Un richiamo specifico all’impegno delle strutture sindacali territoriali è stato espresso nei confronti dello stato di avanzamento PNRR, ormai giunto alla fase di declinazione sul territorio. Serve un concreto e attivo coinvolgimento nell’attuazione dei progetti e nel loro monitoraggio per verificare l’impatto delle misure sull’occupazione, sulla qualità del lavoro sul benessere sociale e sull’inclusione.

Critico rispetto alle scelte della politica anche il Segretario Generale, Mirco Scaccabarozzi “A cinque mesi dal nostro Congresso dobbiamo purtroppo lamentare quel “mala tempora currunt” che ben si attaglia alle vicende presenti, coronate da quel capolavoro di irresponsabilità politica che è stata l’apertura della crisi di governo.  Una parte della politica ha abdicato al proprio ruolo, aprendo una crisi di governo incomprensibile e assurda, che nel pieno del fortunale economico, sociale e sanitario che investe il Paese, ha ingenerato ulteriori e gravi effetti destabilizzanti. Alto tasso inflattivo, nuove insorgenze pandemiche, il conflitto russo-ucraino, con i correlati shock energetico ed emergenza alimentare, nonché l’elevato rischio recessivo avrebbero richiesto valutazioni politiche antipodiche rispetto a quelle compiute.

Scaccabarozzi si è espresso rispetto alla recente riforma degli Istituti Tecnologici Superiori “Con l’approvazione della legge che istituisce il sistema terziario di istruzione tecnologica superiore si è fatto un primo passo sul quale la Cisl esprime un giudizio articolato. Apprezzamento per la definizione di una disciplina di rango primario che fa degli ITS un vero sistema ordinamentale nazionale di istruzione terziaria professionalizzante. D’altro canto però si è persa l’occasione per una riforma vera capace di ampliare la platea di coloro che possono iscriversi agli Istituti tecnologici superiori (Its Accademy). Non sono stati accolti nostri spunti per una governance multilivello e una più strutturata partecipazione delle parti sociali. Inoltre la legge non chiarisce come saranno utilizzati gli 1,5 miliardi stanziati dal PNRR. Chiediamo quindi di iniziare subito il confronto sui decreti attuativi a partire da quello che dovrà definire le aree tecnologiche”.

In merito al cosiddetto ‘salario minimo’ la Cisl ha le idee chiare “Anzitutto smetterla con le mistificazioni comunicative che continuano a confondere TEM (trattamento economico minimo) e TEC (trattamento economico complessivo – welfare aziendale; previdenza integrativa)” ha denunciato Scaccabarozzi. “Il salario minimo legale è lo strumento da usare per i Paesi dove la contrattazione è poco diffusa, dove invece è diffusa essa va rafforzata. La proposta del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di estendere i trattamenti retributivi dei contratti maggiormente rappresentativi è una soluzione sostenibile, l’applicazione dei contratti “buoni” rappresenta la garanzia migliore della tutela del potere d’acquisto dei lavoratori. Lo sanno bene i metalmeccanici che hanno rinnovato il contratto a febbraio del 2021 e sono al riparo dalle fiammate inflazioniste”.

Correlata è la questione della rappresentanza. “A nostro avviso non servono leggi sulla rappresentanza. Si tratta di un’altra materia che deve restare di pertinenza del libero e autonomo incontro negoziale” ha spiegato Scaccabarozzi. “I contratti pirata vanno combattuti estendendo i contenuti contrattuali maggiormente rappresentati in ogni settore e comparti di riferimenti. Per sapere quali sono, basta dare uno sguardo ai dati Uniemens. Da lì emerge l’esatta fotografia di quali sono i contratti maggiormente rappresentativi impegnati nei settori di riferimento. Incredibile ma vero: i contratti di riferimento sono quelli firmati da Cgil, Cisl e Uil. La Cisl non intende certo delegare a governi e parlamenti pezzi di sovranità   conquistati in quasi 70 anni di impegno sociale e sindacale. Non vogliamo in alcun modo cedere questa prerogativa e sovranità al Parlamento per mutarla in merce di scambio elettorale”.

“Quanto alla riduzione del cuneo fiscale tramite Irpef riteniamo che le risorse vadano concentrate sulla parte lavoro e che debbano coprire la componente fiscale, non quella contributivo-previdenziale. Su Case e Ospedali di Comunità permane il nostro giudizio fortemente critico, con ancora troppe ambiguità e dubbi incombenti su come dovrebbero essere riorganizzati la prevenzione, la medicina territoriale, l’assistenza sociosanitaria, il rapporto pubblico e privato. Non possiamo nemmeno sottacere la problematica mancanza nel territorio dell’ATS Brianza dei medici di medicina generale e del personale sanitario”.