SETTORE METALMECCANICO, LA CRISI NON SI FERMA

Secondo il 41° Rapporto semestrale della Fim Lombarda, l'industria metalmeccanica è ancora in difficoltà: 31.434 lavoratori in cassa integrazione (+13,8%), 2.480 licenziamenti (1.574 nei sei mesi precedenti). Civillini, metalmeccanici Cisl: «Istituzione e imprese devono affrontare con urgenza i nodi che alimentano la crisi, soffocano l'occupazione e ostacolano il rilancio del settore»   

 

In Lombardia il comparto metalmeccanico soffre. E anche in Brianza e nel Lecchese fa fatica. È quanto emerge dal 41° rapporto semestrale presentato oggi, 27 luglio 2016, a Milano dalla Fim lombarda. 

A livello regionale, aumenta il ricorso alla cassa integrazione ordinaria che coinvolge 865 aziende (760 nel semestre precedente) e 24.633 lavoratori (19.377 nel semestre precedente). In diminuzione la cassa integrazione straordinaria che ha interessato 139 aziende (221 nei sei mesi precedenti), anche se è cresciuto il numero dei lavoratori coinvolti: 6.771 (6.360 nei sei mesi precedenti). Forte incremento della mobilità che tocca 67 aziende (56 nel semestre precedente), raggiungendo quota 2.480 licenziamenti (1.574 nel semestre precedente).

«L’industria metalmeccanica lombarda – commenta Enrico Civillini, segretario generale della Fim Lombardia – persiste nel suo stato di crisi e di emergenza occupazionale. Il numero di lavoratori interessati da crisi strutturali aumenta e, se consideriamo il calo delle aziende coinvolte da cigs e il contestuale aumento di lavoratori interessati dal medesimo strumento, possiamo affermare che parecchie situazioni stiano precipitando verso soluzioni più drastiche, così come confermato dal crescente numero dei licenziamenti. Alcune realtà sono tuttora a rischio e, soprattutto, il tessuto produttivo non è ancora stato in grado di riassorbire le migliaia di lavoratori espulsi nel tempo dal mercato del lavoro».

A livello territoriale la situazione non è migliore. In Brianza, le aziende interessate dalla crisi sono 58, per un totale di 2.985 addetti. I lavoratori in cassa integrazione ordinaria sono 903, straordinaria 1.147, in mobilità 404. Nel Lecchese le aziende coinvolte sono 73 con 2.333 dipendenti. Di questi ultimi, 1.241 sono in cig ordinaria, 182 in cig straordinaria e 342 in mobilità.

«Istituzione e imprese – ha concluso Civillini – devono affrontare con urgenza i nodi che alimentano la crisi, soffocano l'occupazione e ostacolano il rilancio del settore. Sono già passati due anni da quando Fim Lombardia ha dato la sveglia alla Regione con una grande manifestazione e ha presentato le sue analisi e proposte, che ancora non hanno trovato riscontro in provvedimenti concreti».