«RIFORMA CAMERE DI COMMERCIO, A RISCHIO I DIPENDENTI?»

Il sindacato, preoccupato per l'impatto occupazionale che potrebbe avere la riforma del sistema camerale, ha dichiarato lo stato di agitazione nazionale e sta pianificando iniziative a livello territoriale. Giuseppe Leone, Cisl Fp Mbl: «Monza diventerà sede periferica e, per quanto riguarda gli organici, sono soggette a rischi maggiori. Ci sono davvero tante incognite»

I 66 dipendenti della Camera di Commercio di Monza e della Brianza rischiano il posto di lavoro? C’è davvero il pericolo di un forte ridimensionamento degli organici? Per il momento è ancora difficile dire quale sarà l’impatto della riforma del sistema camerale, ma nel sindacato c’è forte preoccupazione.

Ieri Federico Bozzanca, Daniela Volpato e Giovanni Torluccio, segretari generali rispettivamente di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, hanno incontrato i vertici di Unioncamere a Roma. «Nell’incontro – è scritto in un comunicato di Cgil, Cisl e Uil – abbiamo avuto conferma di tutte le nostre preoccupazioni rispetto al mantenimento dei livelli occupazionali, dei livelli salariali, delle competenze del sistema camerale e della garanzia della sostenibilità economica per tutto il sistema delle Camere di Commercio». Per questo motivo, il sindacato confederale ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale camerale che culminerà a settembre in una grande manifestazione nazionale. A questa si aggiungeranno poi altre iniziative a livello locale: assemblee aperte, raccolte firme, ecc.

E a Monza e in Brianza? «Come sindacato – spiega Giuseppe Leone, Segretario generale della Cisl Fp Monza Brianza Lecco – vediamo purtroppo confermati tutti i timori sul futuro della struttura monzese, passata da sede provinciale a sede periferica. E le sedi periferiche, per quanto riguarda gli organici, sono soggette a rischi maggiori. Ci sono davvero tante incognite».