BAMES: udienza rimandata. Ex dipendenti indignati

Un altro nulla di fatto nell’udienza che doveva svolgersi ieri 9 febbraio nell’aula magna della Provincia di MB, questa volta per “problemi tecnici”. Fin dai primi momenti è apparsa la problematica, oltre all’impianto audio di per sé solitamente non efficientissimo, oggi non funzionava nemmeno l’impianto di registrazione che viene usato per verbalizzare l’intero dibattimento.

Si è da subito manifestata una forte incredulità e rabbia da parte degli ex dipendenti, presenti anche oggi in presidio, di fronte a questa paradossale situazione. All’annuncio formale dell’annullamento e del rinvio dell’udienza gli ex dipendenti si sono fatti sentire tra mugugni e urla di protesta.

La loro voce si è levata con forza, a tratti tremante dalla rabbia, urlando l’indignazione per quanto stava succedendo “è un procedimento, che tra rinvii ed aggiornamenti dura da troppo tempo…”, “appare incomprensibile che si verifichino ulteriori ritardi anche per problemi tecnici…”, “si sapeva da dicembre che c’era l’udienza e provare per tempo se gli strumenti tecnici erano funzionanti, sarebbe stato il minimo…”; queste sono alcune delle frasi lanciate nell’aula giudiziaria e fuori.

Inoltre hanno detto: “questi rinvii hanno anche dei costi che ricadono sulla collettività…”, “chiediamo ai giudici di verbalizzare questa nostra protesta e chiediamo che si faccia di tutto per accelerare il processo…”, “è una vicenda che è aperta troppo tempo …” (quasi dieci anni dal fallimento e 7 anni dal primo fine indagine) stanchi ma non rassegnati e parafrasando un vecchio slogan hanno detto “noi saremo sempre davanti al Tribunale e dureremo un minuto  più di loro…” e con ironia hanno anche aggiunto: “alla prossima udienza portiamo il nostro megafono e un registratore, così non perdiamo tempo”.

Ricordiamo che le prime indagini sono partite dalla data del fallimento nell’ottobre 2013 e hanno visto i  primi sviluppi quando il 27 febbraio 2014 sono state eseguite dalla Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Monza, una serie di perquisizioni e sono stati notificati gli avvisi di garanzia per bancarotta fraudolenta; il primo fine indagine di questa intricata vicenda è stato emesso dal PM di allora (Mapelli) il 12 gennaio 2016.

Tempi lunghissimi e ancora nessuna novità sul versante della Corte di appello di Milano relativa al ricorso di Massimo e Selene Bartolini, si è ancora in attesa della definizione e notifica della data dell’udienza; il 4 dicembre 2020 è stata emessa con sentenza di primo grado la condanna per i due imputati a 4 anni e otto mesi.

L’udienza è stata aggiornata al prossimo 8 marzo sempre alle 9:30 presso l’aula della Provincia, in quella data saranno sentiti i due testi rimasti (uno citato dagli ex dipendenti e uno da un imputato) e si inizierà a sentire i primi consulenti tecnici indicati dalle parti. L’udienza prevista il 22 marzo è stata spostata al 5 aprile dove si completerà l’audizione  dei consulenti tecnici delle parti. Ci si augura che nel corso di quest’anno (per gli otto imputati di questo procedimento) venga emessa la sentenza che dia giustizia dei torti subiti e ripaghi gli ex dipendenti per questa lunga attesa.

I lavoratori continueranno a chiedere che chi ha causato il disastro in Bames e Sem e chi ha avuto responsabilità paghi per quello che ha fatto.