«BUONA SCUOLA», L’8 SI TERRÀ UN INCONTRO IN REGIONE

Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda incontreranno i politici lombardi per fare il punto sul decreto di riforma del sistema educativo e, in particolare, sul tema della stabilizzazione dei precari

Mercoledì 8 aprile, dalle 10 alle 13, presso la sala Gonfalone (via F. Filzi 22) i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda della Lombardia incontrano i rappresentanti lombardi dei partiti politici per fare il punto sul disegno di legge del governo per la «Buona scuola» e sollecitare soluzioni tempestive, soprattutto sul fronte della stabilizzazione dei precari.
L'iniziativa si colloca nell'ambito della mobilitazione in corso in queste settimane, con assemblee, incontri con politici locali e le associazioni, che si concluderà con la manifestazione nazionale del 18 aprile a Roma.
Tre le questioni prioritarie sulle quali i sindacati vogliono sollecitare i partiti in consiglio regionale:
1) Stabilizzazione del lavoro, da realizzare attraverso un piano straordinario pluriennale di assunzione di tutti i precari, compresi quelli con 36 mesi di servizio che non sono nelle GAE. Soluzioni vanno trovate anche per i precari idonei al concorso e con 36 mesi senza abilitazione. Le misure proposte devono riguardare sia i docenti che il personale ATA. Le assunzioni vanno attuate con una legislazione di urgenza. Per il raggiungimento di questi obiettivi le organizzazioni sindacali hanno promosso, a livello nazionale, iniziative di mobilitazione ed una manifestazione di precari nel pomeriggio del 25marzo scorso, davanti alla Camera dei Deputati.
2) Ruoli e funzioni per la definizione e l'organizzazione dell'offerta formativa, che deve tener conto delle competenze degli organi collegiali dell'Istituzione scolastica autonoma con il giusto bilanciamento dei poteri, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità dei diversi soggetti/organismi.
3) Contratto nazionale e ruolo della contrattazione: il rinnovo del contratto nazionale, bloccato da sette anni, è indispensabile non solo per rimettere ordine in norme dissestate dai numerosi provvedimenti legislativi intervenuti su materie contrattuali, ma per decidere in sede negoziale tutto ciò che riguarda salario, orario, diritti e doveri del personale e definire, al contempo, i diversi livelli di contrattazione.