Pensionati in visita al termovalorizzatore di Valmadrera

“Parola d’ordine: non inquinare” è questo il mantra che ha accompagnato la visita della delegazione dei pensionati CISL in visita giovedì 13 aprile al termovalorizzatore di Valmadrera.

E non si tratta solo di belle parole da parte di Silea ma di un vero impegno che condiziona, secondo per secondo, ogni singola fase del processo di termovalorizzazione dei rifiuti, sia in termini di processi e investimenti che in termini di controllo. Hanno potuto constatarlo di persona i partecipanti che sono stati accompagnati dai responsabili Silea in tutti i reparti presenti nel termovalorizzatore, dallo scarico dei rifiuti indifferenziati urbani nella fossa da cui poi vengono spostati nella camera di combustione alla sala di monitoraggio dove i livelli degli inquinanti vengono controllati costantemente.

“La visita al termovalorizzatore di Valmadrera fa parte di un percorso di visite a luoghi e servizi del territorio di forte interesse per i cittadini, anche se non strettamente legati ai temi sindacali”, ha spiegato Enrico Civillini, Segretario FNP CISL Monza Brianza Lecco. “In questo caso l’obiettivo era conoscere – e contribuire a far conoscere – un’eccellenza del nostro territorio ad altissimo valore dal punto di vista della sostenibilità ambientale – sia per la lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati sia per la produzione di energia elettrica – e che, a breve, contribuirà anche al funzionamento del teleriscaldamento”.

Tramite il termovalorizzatore di Valmadrera vengono smaltite circa 100.000 tonnellate di frazione indifferenziata dei rifiuti urbani e di rifiuti speciali e vengono generati in media 80 milioni di kWh di energia elettrica ogni anno, 60 milioni dei quali vengono immessi in rete. Questo rende SILEA il primo produttore di energia elettrica di Lecco. A breve, inoltre, il termovalorizzatore alimenterà la nuova rete di teleriscaldamento insieme ai “cascami termici” di altri poli produttivi, pompe di calore e impianti fotovoltaici.

Una nota particolare al sistema di trattamento dei fumi, spesso oggetto di polemiche da parte di associazioni ambientaliste e dei cittadini. Come illustrato dai dirigenti Silea durante la visita, i fumi in uscita dalla caldaia di combustione, prima di essere rilasciati nell’ambiente, vengono sottoposti a diversi trattamenti che garantiscono l’abbattimento delle polveri, degli inquinanti acidi, dei metalli pesanti, dei microinquinanti e degli ossidi di azoto. Secondo i dati ARPA riportati sul sito di SILEA, le concentrazioni di PM10 complessivo nell’area del termovalorizzatore, misurate in continuo dalle centraline di monitoraggio di Arpa Lombardia, “si attestano intorno ai 30 microgrammi/m3 (media annua), e sono dunque quasi 1.000 volte superiori rispetto a quelle emesse dall’impianto di incenerimento e che, nell’area di maggior ricaduta (esposizione) dei fumi, si attestano intorno a 40 nanogrammi/m3”.

Un plauso a Silea anche per il suo impegno nelle scuole del territorio dove è presente quasi quotidianamente con corsi di educazione ambientale completamente gratuiti.