«Abbiamo chiesto alla Canali di ritirare i licenziamenti per aprire una cassa straordinaria per riorganizzazione aziendale e avere quindi il tempo necessario per soluzioni alternative a una chiusura del sito di Carate Brianza. Le autorità presenti, a partire dai sindaci di Carate, Sovico e Triuggio insieme agli esponenti di tutte le forze politiche regionali e provinciali hanno richiesto all’azienda di modificare la decisione di chiusura del sito di Carate e si sono date disponibili per quanto di loro competenza, mettendosi a disposizione per trovare idonee soluzioni alternative ai licenziamenti».
Così Massimo Ferni segretario generale della Femca Cisl Mbl, sintetizza l’incontro che i rappresentanti sindacali e l’azienda hanno avuto oggi in Regione Lombardia a meno di un mese dall’annuncio della chiusura dello stabilimento caratese e l’apertura della procedura di mobilità per i 134 dipendenti (oltre che a quelli dell’indotto e ai circa 50, di una cooperativa che storicamente lavora per Canali.
«Come Femca Cisl – ha detto Ferni – abbiamo ribadito in commissione la non accettabilità della decisione aziendale, presa tra l’altro, in disprezzo delle più elementari relazioni sindacali. In Canali, infatti, nel 2017, si è concluso un anno di contratto di solidarietà durante il quale sono uscite, grazie a un’intesa sindacale, 75 lavoratrici e si è definito che altre 40 di quelle rimaste in azienda si riducessero l’orario di lavoro. Con questi grossi sacrifici sopportati dai lavoratori, Canali aveva comunicato che sarebbe stata in grado di riorganizzarsi e far fronte ala riduzione dei capi prodotti».
Purtroppo,a non più di 15 giorni dalla chiusura del contratto di solidarietà, la Canali ha invece avviato unilateralmente la procedura di licenziamento per tutte le restanti 134 dipendenti. «Come Femca – conclude Ferni – abbiamo ribadito che una società che nel 2016 ha fatto 8,5 milioni di utile netto e anche negli anni precedenti ha avuto buoni risultati non può eludere il suo ruolo sociale nei confronti del territorio dove è nata e dei suoi lavoratori con decisioni inaccettabili e gravissime».
Il tavolo regionale è aggiornato in attesa del previsti incontro presso il ministero dello Sviluppo economico del 14 novembre al quale seguirà un incontro della delegazione sindacale con la presidente della Camera, Laura Boldrini.