ALCATEL-NOKIA, PREOCCUPAZIONE DELLA FIM

Negli ultimi anni, i due colossi hanno già vissuto profonde riorganizzazioni aziendali. Quali ricadute occupazionali avrà la fusione? La Fim: il Governo italiano intervenga per tutelare l'occupazione

Nokia e Alcatel Lucent hanno raggiunto un accordo: il colosso finlandese acquisirà il gruppo francese. La nuova società si occuperà di tecnologie future, tra cui 5G, cloud, sensori, ecc. La fusione però non lascia tranquillo il sindacato. «L’operazione – spiega Gigi Redaelli, segretario generale della Fim Cisl Monza Brianza Lecco – è ancora da capire nei dettagli, ma siamo molto preoccupati. Quali ricadute ci saranno per i siti esistenti?».

L’Alcatel, che ha una sede a Vimercate, si sta ridisegnando da circa vent’anni con continue riorganizzazioni che hanno portato dai 15mila dipendenti degli anni Novanta ai 1.465 di oggi. In Alcatel è poi aperta una procedura di licenziamento collettivo che prevede 42 tagli. Una procedura sulla quale si sta trattando e il sindacato spera di risolvere al più preso. «La situazione è tutt’altro che positiva – continua Redaelli -. Se a ciò aggiungiamo le ricorrenti voci di una possibile chiusura dello stabilimento di Trieste, il quadro di fa veramente fosco».

La Nokia non ha invece sedi in Brianza, ma ha un uffici poco lontano: a Cassina de’ Pecchi. Anche l’azienda finlandese negli ultimi anni ha proceduto a pesanti riorganizzazioni. Soprattutto in occasione della cessione del comparto telefonico a Microsoft e dell’acquisizione di alcuni rami d’azienda della Siemens.

«Poche settimane fa – conclude Redaelli -, il premier Matteo Renzi è venuto in visita a Vimercate per l’inaugurazione della nuova sede di Alcatel. In quell’occasione si era espresso in modo ottimistico indicando l’azienda come una realtà dinamica con grandi prospettive. Adesso gli chiediamo di non tacere e di far sentire la sua voce per salvaguardare l’occupazione e il lavoro in Italia».