STM E MICRON, PROTESTA PER IL CONTRATTO INTEGRATIVO E CONTRO I LICENZIAMENTI

I lavoratori hanno manifestato anche davanti alla sede di Agrate per sbloccare la trattativa sull'integrativo StM; sollecitare certezze su investimenti e controllo pubblico di StM; manifestare contro la procedura di mobilità annunciata per 17 lavoratori Micron ancora in esubero

Questa mattina, in contemporanea allo sciopero di otto ore proclamato a livello nazionale, i lavoratori St Microelettronics e Micron hanno manifestato anche davanti alla sede di Agrate. Queste le ragioni della protesta: sbloccare la trattativa sull'integrativo StM; sollecitare certezze su investimenti e controllo pubblico di StM; manifestare contro la procedura di mobilità annunciata per 17 lavoratori Micron ancora in esubero (sui 419 iniziali). «Lo sciopero ha registrato un'adesione pressoché totale in tutta Italia – commenta Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia e coordinatore nazionale per Micron e StM -.  I lavoratori sostengono con forza la trattativa per il contratto integrativo, che StM sta bloccando, e il fatto che le ipotesi di privatizzazione non mettano in discussione il controllo pubblico e gli investimenti di sviluppo».

Quanto a Micron, dopo un anno trascorso a gestire l'accordo, la Fim reputa «assurdo oltre che assolutamente irresponsabile» l'atteggiamento della multinazionale americana. «Chiediamo al governo di garantire il rispetto degli accordi e la conclusione positiva della vicenda – afferma Alberta -. Micron e StM  si facciano carico degli ultimi lavoratori in esubero e offrano loro una proposta concreta di ricollocazione”. “E' inaccettabile che due aziende come Micron e StM, che non sono affatto in crisi e vantano utili di bilancio milionari – conclude il coordinatore nazionale Fim -, scarichino sui lavoratori il prezzo delle loro scelte strategiche di riorganizzazione».