AEROSOL, PRESIDIO DAVANTI ALLA FIOCCHI

«Avete davvero intenzione di lasciare cento persone in mezzo a una strada? Il lavoro c’è, i lavoratori hanno sempre fatto la loro parte, anche a costo di sacrifici personali. Voi che possedete tutto quanto, chiunque siate e ovunque vi troviate, la vostra parte la farete?». È questa la domanda fondamentale che i dipendenti della Aerosol di Valmadrera porranno alla proprietà nel presidio che si terrà questa mattina dalle 10 alle 12 in via Santa Barbara davanti ai cancelli dell’azienda Fiocchi. L’iniziativa è stata organizzata per attirare l’attenzione sulla difficile situazione dell’azienda che è una realtà con un know-how e un numero di commesse tali da poter affrontare con tranquillità il mercato, ma che una gestione opaca sta condannando a una crisi che pareva evitabile.

Ma andiamo con ordine. Aerosol è una società con 95 dipendenti che opera nel settore cosmetico e farmaceutico per conto terzi, preparando e confezionando farmaci e cosmetici per importanti aziende del settore. Fino al 2016, la società era di proprietà della famiglia Fiocchi (proprietaria della nota azienda lecchese che produce munizioni) con quote azionarie suddivise tra i suoi 14 membri. Aerosol è stata amministrata fino al 2015 da Lodovico Fiocchi. «Negli ultimi tre anni – spiega Massimo Ferni della Femca Cisl Mbl – la situazione è precipitata. Nel 2015 la famiglia Fiocchi ha sollevato dall’incarico di amministratore Lodovico. Si sono poi avuti contatti diretti con l’ex Senatore Pietro Fiocchi (padre di Lodovico) che ha chiesto ai lavoratori di fare sacrifici economici posticipando all’anno successivo il versamento della 14esima e di una percentuale degli stipendi, che si sarebbero dovuti recuperare nel 2017, cosa che, al momento, non è ancora avvenuta».

A seguito della defenestrazione di Lodovico Fiocchi si sono poi succeduti tre amministratori. Nel 2017 nei primi mesi dell’anno le organizzazioni sindacali hanno inviato a tutti i soci (che risultavano ancora essere la famiglia Fiocchi) una lettera con la richiesta di sanare la situazione finanziaria come promesso, scoprendo che la famiglia aveva ceduto le proprie quote al valore di un euro cadauna alla società Seconda Investimenti, a sua volta controllata dalla Karmainvest che ha sede in Lussemburgo con un socio unico come proprietario. «Entrambe le società – continua Ferni – ci risultano presiedute, nella veste di amministratore unico, da Giovanni Bartoli, che nel frattempo si era presentato, senza dare nota a nessuno di questa situazione, nella veste di amministratore di Aerosol. Lo stesso Bartoli veniva poi arrestato nell’ambito di altre sue attività che non hanno a che fare con Aerosol, per concorso in bancarotta fraudolenta. Sono stati quindi nominati nuovi amministratori e l’attuale presidente è Saggiomo».

Attualmente i lavoratori sono senza stipendio da tre mesi, non hanno percepito la 14esima del 2017 e non hanno avuto la restituzione delle quote salariali maturate e non erogate nel 2016. Inoltre, risulta pignorato un conto corrente da un fornitore e l’assemblea dei soci dovrebbe deliberare un aumento di capitale di un milione. «L’assurdo è che l’azienda ha un portafoglio ordini di circa tre milioni di euro da qui a gennaio – conclude Ferni -. Al di là della forma, non sappiamo se sia veramente cambiata la proprietà dell’azienda, che in questo gioco di scatole cinesi è per noi non identificabile con certezza». Per questo motivo i lavoratori hanno organizzato un presidio proprio davanti alla Fiocchi. Alla famiglia Fiocchi porranno cinque domande.

  1. Nel maggio del 2016 abbiamo sottoscritto con gli amministratori di Aerosol accordi nei quali i dipendenti accettavano sacrifici pur di consentire all’azienda di rilanciarsi. Pochi mesi dopo, senza nessuna comunicazione a lavoratori o Organizzazioni Sindacali, la famiglia Fiocchi ha ceduto l’azienda. È vero che i componenti della famiglia Fiocchi hanno «venduto» le loro quote di Aerosol al prezzo di un euro ciascuna, per un totale quindi di 14 euro?
  2. Chi detiene il controllo di Karmainvest, società lussemburghese che a sua volta controlla Seconda Investimenti che a sua volta controlla Aerosol? Perché si è scelto di nascondere la proprietà di Aerosol in questo sistema di scatole cinesi?
  3. Bartoli era l’amministratore unico di tutte e tre le società, oggi è ancora l’amministratore di Seconda e Karma? A chi risponde?
  4. L’11 luglio 2017 l’assemblea dei soci, «presente l’intero capitale sociale per delega», delibera di ritenere necessario un aumento di capitale sociale di un milione di euro. I soci sottoscriveranno l’aumento di capitale? Se no, per quale ragione?
  5. Tutti coloro che si sono avvicendati alla guida di questa società hanno sempre sostenuto (a ragione, secondo noi) che Aerosol possiede un «grande potenziale di mercato». Perché chi potrebbe sfruttare questo grande capitale non lo fa?