L’ACADEMY CENTER CHIUDE. 27 POSTI A RISCHIO

Il personale è composto da 21 formatori, tre coordinatori, un direttore, un ausiliario e un responsabile di segreteria. I lavoratori licenziati avranno la possibilità di utilizzare la nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi), cioè il nuovo ammortizzatore sociale. Ma la cessazione dell’attività innesca timori anche sul proseguimento del percorso scolastico degli studenti in obbligo formativo

L’attività cesserà il prossimo 31 luglio. L’Academy Center di Paderno Dugnano ha quindi avviato il 30 aprile la procedura di licenziamento collettivo per i 27 dipendenti a tempo indeterminato. Diversa è la situazione dei tre lavoratori a tempo determinato, tutti con una scadenza contrattuale anteriore al 31 luglio.

Nella comunicazione inviata alle organizzazioni sindacali, viene specificato come «l’associazione non è più nelle condizioni di poter sostenere i costi di gestione. Attualmente l’attività non può essere gestita in condizioni di economicità, nonostante la politica di riduzione dei costi attuata negli ultimi anni».

L’Academy Center è un centro di formazione professionale che opera nel settore benessere, sport ed estetica. Gli allievi del centro di via dell’Industria sono complessivamente circa  400: 150 di questi sono in obbligo formativo e usufruiscono della dote regionale. «Da un esame dell’elenco delle sedi accreditate presso la Regione – spiegano Tiziana Gerosa e Luisa Teruzzi, rispettivamente, coordinatrici regionali del comparto formazione professionale di Cisl Scuola e Flc Cgil – l’Academy Center non risulta. Al momento, comunque, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale».

Il personale è composto da 21 formatori, tre coordinatori, un direttore, un ausiliario e un responsabile di segreteria. I lavoratori licenziati avranno la possibilità di utilizzare la nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi), cioè il nuovo ammortizzatore sociale. Ma la cessazione dell’attività innesca timori anche sul proseguimento del percorso scolastico degli studenti in obbligo formativo.

«Chiediamo che la Regione – sottolineano anche Mirco Scaccabarozzi e Giovanni De Benedictis, rispettivamente segretari Cisl Scuola Monza Brianza Lecco e Flc Cgil Monza Brianza – si faccia carico di ricollocare le doti in maniera tale da consentire agli studenti di completare il percorso formativo, in provincia di Milano o nella provincia di Monza. Sollecitiamo perciò la Regione a un intervento tempestivo. Ma la decisione, ovviamente, va presa prima dell’inizio del prossimo anno scolastico» .