MEDIOBANCA, CHEBANCA, COMPASS: l’etica, questa sconosciuta.

La vertenza dei lavoratori del call center Network Contacts di Concorezzo sembra non avere fine. Nel corso dell’estate Mediobanca (tramite le aziende Compass e CheBanca!) ha infatti inviato la disdetta del contratto di appalto a Network Contacts, per affidare le attività di assistenza alla clientela ai call center Covisian, Numero Blu e Meglio Questo.

Da subito abbiamo contrastato la spregiudicatezza di Mediobanca e delle aziende subentranti nell’appalto (con l’eccezione di Meglio Questo), interessate unicamente a eludere le norme relative alla “clausola sociale”, ovvero il passaggio del personale alle dipendenze delle nuove aziende a parità di condizioni economiche e normative, per fare cassa sulla pelle dei 54 lavoratori coinvolti.

In seguito alle pressioni esercitate dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, a metà settembre si è svolto un confronto presso la IV Commissione di Regione Lombardia: la situazione, anche grazie all’intervento istituzionale, sembrava in via di risoluzione e l’applicazione della clausola sociale appariva vicina.

Il 12 ottobre si è quindi svolto l’incontro decisivo per la definizione dell’accordo sindacale: purtroppo in questa sede abbiamo scoperto che Mediobanca, all’ultimo minuto e negandosi al confronto, ha deciso di affidare la quasi totalità delle attività a Numero Blu, escludendo completamente Covisian dalla ripartizione. Numero Blu ha quindi immediatamente precisato che non avrebbe rispettato la normativa relativa alle clausole sociali e, pur rendendosi disponibile ad assumere i lavoratori, non avrebbe garantito condizioni paritarie, applicando un contratto nazionale poco rappresentativo e non a firma dei sindacati confederali CGIL CISL e UIL, e spostando i lavoratori in sedi distanti fino a 40km da quella di Concorezzo, escludendo la possibilità di lavorare da remoto.

Tale scelta, come è emerso dall’incontro, è conseguenza di valutazioni commerciali di Mediobanca: l’azienda ha infatti ritenuto opportuno affidarsi al “miglior offerente” senza verificare le condizioni che sarebbero state proposte ai lavoratori. Questo è un chiarissimo tentativo di aggirare le regole relative ai cambi di appalto (previste dall’articolo 53 del contratto nazionale delle telecomunicazioni) poiché si impedisce, di fatto, il passaggio dei lavoratori a nuove aziende condannandoli a un quasi certo licenziamento da parte di Network Contacts nell’ambito di una procedura collettiva che coinvolge a livello nazionale 300 lavoratori

Vogliamo ricordare che Mediobanca dichiara sul proprio sito istituzionale di avere l’obiettivo di “coniugare redditività e competitività con il rigoroso rispetto dell’etica professionale”. Serve adesso la prova del nove: MEDIOBANCA dimostri di applicare il proprio “CREDO”! Un’azienda che registra un utile record di un miliardo di euro NON puo’ risparmiare “due spiccioli” sulla pelle dei lavoratori!

Chiediamo a gran voce che Mediobanca ascolti i lavoratori e le organizzazioni sindacali, garantendo la corretta applicazione della clausola sociale e affidando le attività in appalto esclusivamente a soggetti che rispettino le regole condivise da Confindustria e dalle organizzazioni sindacali applicando il contratto delle telecomunicazioni.

Per tutti questi motivi, nel corso della prossima settimana (23-27 Ottobre) organizzeremo un presidio sotto la sede di Mediobanca, in Piazzetta Cuccia a Milano.

comunicato stampa delle Segreterie Territoriali SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL