Metalmeccanici brianzoli, un rientro “caldo”

Si preannuncia non semplice il rientro dalle vacanze 2024 per i metalmeccanici brianzoli. Fa il punto della situazione per noi Enrico Vacca, Segretario Generale della FIM CISL Monza Brianza Lecco.

“Alcune vertenze particolarmente critiche già aperte da tempo e altri segnali  ci danno un quadro che non può essere considerato favorevole.

In primis in questi giorni si dovrà provare a dipanare la matassa della situazione Fimer, gli amministratori della società vimercatese operante nel settore energia hanno aperto  nelle scorse settimane la procedura di licenziamento collettivo per la cessazione dell’attività del sito brianzolo (oltre 100 dip. ) dovuta alla valutazione di non economicità dell’attività fatta dai nuovi acquirenti, la ricerca di un accordo per tutelare al meglio possibile la sorte di lavoratrici e lavoratori non si presenta affatto agevole.

Nelle ultime settimane di Luglio si è dovuto affrontare l’ennesimo capitolo della vicenda Candy Hayer, il gruppo cinese ha infatti comunicato oltre 110  esuberi che si vanno ad aggiungere alla infinita catena di esuberi annunciati e gestiti in questi anni, che sembrava arrivata finalmente all’ultimo anello con gli accordi di inizio 2024. In questo caso è vero che si è raggiunto l’ennesimo accordo di gestione degli esuberi con l’azienda ma bisogna rilevare che il fatto che si siano resi necessari due accordi di tal genere in pochi mesi  è estremamente preoccupante, come del resto il fatto che per la prima volta la questione abbia riguardato non solo le produzioni ma anche la parte dei lavoratori indiretti, fatto questo in decisa controtendenza con l’andamento dei piani industriali di Candy Haier degli ultimi anni. Tutto ciò ci porta a considerare come necessario l’avvio di un confronto a 360 gradi con l’azienda per capire realmente i piani futuri del gruppo. Candy Hayer rimane una delle presenze industriali più importanti del territorio, riteniamo come Fim Cisl che i livelli occupazionali rimanenti debbano essere messi in sicurezza.

Altra situazione che ci preoccupa e’ quella dei circa 50 lavoratori di S&S di Renate (Mb) che sono stati recentemente “restituti“ alla procedura fallimentare della loro azienda di origine, un fatto che mette  in discussione i livelli occupazionali concordati tra OO.SS e azienda acquirente, ad oggi per almeno 25 di loro esiste un serio rischio occupazionale.

Non possiamo dimenticare che a luglio si era già consumata la vicenda dei 61 lavoratori licenziati dalla multinazionale americana Flow Serve nel sito di Mezzago (MB) senza che sia stato possibile costruire nessun accordo di tutela in loro favore, inoltre sempre nelle scorse settimane abbiamo avuto la dichiarazione di altri  104  esuberi della Peg Perego di Arcore altra azienda storica del territorio che porta avanti processi di ristrutturazione aziendale con perdita di occupazione ormai da anni.  

Questi e altri casi di situazioni di crisi e di rallentamento sul territorio e altri segnali preoccupanti come l’uso molto diffuso quest’anno del prolungamento delle chiusure estive al fine di affrontare scarichi temporanei  di commesse e la ripresa seppur parziale dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali devono essere da noi interpretati con attenzione, corriamo il rischio che con la fine dell’estate e gli sviluppi di alcuni processi in atto come la questione legata al settore automotive e la crisi internazionale politica ed economica la situazione peggiori ulteriormente.

A tutto ciò come Fim Cisl vogliamo rispondere senza panico ma  con l’apertura necessaria e tempestiva del confronto tra le parti e il rafforzamento  di relazioni industriali corrette finalizzate alla tutela delle persone oltre che delle realtà produttive, non possiamo dimenticare che dietro questi numeri si celano lavoratrici, lavoratori, le loro famiglie e la pace sociale dei nostri territori“.