Lunedì 14/10 sciopero di 4 ore con presidio
SCIOPERO di 4 ore con presidio delle lavoratrici e dei lavoratori di ASSA ABLOY Italia, azienda specializzata nella produzione di maniglie ex Valli &Valli, di Renate per contrastare la chiusura del sito aziendale e la procedura di licenziamento collettivo di tutti i 38 dipendenti avviata il 3 Settembre 2024.
Nel corso delle assemblee sindacali le lavoratrici e i lavoratori di ASSA ABLOY insieme alle Organizzazioni sindacali hanno inoltre deciso di inviare una lettera all’azienda con la richiesta di riattivazione piena delle attività aziendali e dell’accettazione degli ordinativi che Assa Abloy ha scelto di respingere e di richiedere l’apertura di un tavolo istituzionale all’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia per sollecitare il pieno coinvolgimento delle Istituzioni nell’individuare ogni percorso utile per la tutela dell’occupazione e la continuità produttiva dell’azienda.
Per sostenere queste richieste e ribadire l’urgenza della necessità di individuare soluzioni condivise per la tutela dell’occupazione e del futuro produttivo dell’azienda, è stato indetto lo SCIOPERO di 4 ore nel pomeriggio, a partire dalle 13.00, nella giornata di Lunedì 14 Ottobre 2024 con un presidio delle lavoratrici, dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Il presidio si svolgerà davanti ai cancelli della sede aziendale in Via Concordia 16 a Renate (MB)
“Non possiamo permettere che le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori di questa storica eccellenza brianzola vengano disperse e che si perdano 38 posti di lavoro nel nostro territorio” hanno dichiarato i rappresentanti sindacali di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil. “La multinazionale svedese Assa Abloy deve esercitare la propria responsabilità sociale riattivando tutte le attività e mettersi a disposizione delle Istituzioni, affinché vengano attivate tutte le possibili misure per la tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori e della continuità del patrimonio produttivo del nostro territorio”.
Fonte: comunicato stampa Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil