UFFICI POSTALI, NEL LECCHESE NE CHIUDERANNO 7

Chiusura definitiva ed apertura solo a giorni alterni degli uffici postali in Lombardia: un risultato deludente l’intesa raggiunta, senza sindacato, fra Poste, Regione e Anci. In Provincia di Lecco sette sportelli chiuderanno e 9 avranno riduzioni di orario.

Pubblichiamo il comunicato stampa della Segreteria Slp Cislsulla questione degli uffici postali in Lombardia e sul risultato deludente dell'accordo tra Regione, Poste e Anci.

Apprendiamo da notizie di stampa della conclusione del confronto fra Poste, Regione e Anci Lombardia in merito al programma presentato a gennaio dall’azienda riguardante 7 chiusure e 9 riduzioni di orario nella Provincia di Lecco. Abbiamo letto solo di 2 uffici “graziati” (sembrerebbe che in Lombardia sarebbero circa 15 chiusure su 61, mentre le riduzioni sarebbero 15 su 121).

«Un buon risultato», abbiamo letto… Una «vittoria di Pirro» verrebbe da affermare a gran voce. Vorremmo chiedere ai sindaci che vedranno la chiusura degli uffici se sono dello stesso parere, considerato che l’obiettivo iniziale era quello di garantire un presidio in tutte le comunità disagiate per evitare che a pagarne le conseguenze fossero sempre i cittadini più deboli e i pensionati.

È un risultato che consideriamo, invece, deludente in termini sociali, economici ed occupazionali!
Ed è stato raggiunto dopo un grande dispiego di forze, energie e risorse in tante riunioni ed incontri pubblici ed istituzionali ai quali l’azienda ha preteso che il sindacato non fosse presente (nonostante la previsione della delibera del Consiglio Regionale approvata all’unanimità il 3 marzo 2015). Sindacato, che ben conosceva le problematiche e le ricadute sui cittadini e sui lavoratori ed aveva prontamente portato, per primo, all’attenzione pubblica il problema, promuovendo varie iniziative in tutte le province (in quella di Lecco, ricordo, che erano presenti ufficialmente solo i lavoratori ed alcuni cittadini preoccupati).

Avevamo presentato una relazione relativa alla Valsassina (porzione di territorio provinciale in cui la vitalità e l’estro imprenditoriale hanno da sempre generato eccellenze, lustro e ricchezza nonostante le difficoltà di un territorio impervio e difficile) per creare le condizioni di un’autosufficienza organizzativa capace di un supporto concreto alle esigenze di imprese, lavoratori e pensionati: ebbene non è successo nulla! La Valsassina, la montagna sembra essere stata completamente dimenticata da chi sostiene di difenderla comunque, dovunque e sempre.

Abbiamo manifestato la nostra contrarietà a questa prima operazione di chiusure e razionalizzazioni in quanto le vere motivazioni erano riconducibili alla carenza di personale, che vede ancora oggi una continua e inesorabile contrazione supportata dagli esodi incentivati e dal mancato turn-over. Inoltre, anche quest’anno c’è stato il consueto ricorso ad un massiccio piano di riduzioni estive (che, coincidenza del caso, vede Verderio Inferiore e Verderio Superiore aprire ciascuno tre giorni alla settimana).

In sostanza, siamo solo all’inizio di un piano di forte ridimensionamento della rete di uffici e dei servizi in tutta la Lombardia, con il progressivo snaturamento del ruolo, che dovrebbe esercitare un’azienda fortemente radicata nel territorio come Poste Italiane.

Antonio Pacifico
Segreteria Slp Cisl