Le molteplici facce della violenza

Viviamo in una società permeata dalla violenza di genere e il grave rischio che corriamo è l’assuefazione. Stereotipi che “ingabbiano le persone e diventano terreno fertile per le discriminazioni” , modi di dire e battute moleste sono solo alcuni degli elementi posti all’attenzione degli oltre 110 delegati e delegate sindacali della CISL Monza Brianza Lecco che hanno partecipato nella mattina di ieri al corso organizzato dal Coordinamento Donne del sindacato allo scopo di fornire strumenti utili a riconoscere e intercettare segnali di violenza di genere, di discriminazioni e molestie nelle loro aziende o nella vita di tutti i giorni.

Ci siamo fatti aiutare in questo percorso dalla Dott.ssa Cristina Frasca e dalla Dott.ssa Daniela Sala, psicologhe psicoterapeute, operatrici dei centri antiviolenza e formatrici della rete Artemide che, partendo da termini d’uso comune nella nostra quotidianità, hanno delineato il quadro delle forme di violenza più frequenti – quelle stesse che facciamo più fatica a riconoscere – come la violenza psicologica e quella economica. E’ stata posta particolare attenzione all’identificazione di elementi comuni alla quasi totalità dei casi di violenza di genere, come la tendenza all’annientamento dell’altro come persona e il tentativo di isolarlo per renderlo più fragile.

La seconda parte del corso è stata dedicata all’illustrazione di quanto prevede la legilazione vigente in materia di contrasto alle violenze e molestie nei luoghi di lavoro. Sull’argomento è intervenuta l’Avvocata Tatiana Biagioni, Presidente dei giuslavoristi italiani (AGI) e consulente esperta in Politiche di Genere del Dipartimento Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri, già consulente dell’ufficio vertenze CISL Monza Brianza Lecco. In seno a questo ufficio è infatti attivo da anni uno sportello specifico per i casi di molestie sessuali e di discriminazioni complessivamente intese (di genere, di razza, età, orientamento sessuale, etc..).

Nel suo intervento l’Avvocata Biagioni, partendo dalla definizione di discriminazione indicata dall’art. 26 d.lgs. 198/06 sulle pari opportunità (“sono considerate come discriminazioni le molestie sessuali, ossia quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”) ha illustrato diversi casi affrontati nella sua carriera, dalla marginalizzazione al rientro della maternità al mobbing conseguente al matrimonio, fornendo elementi concreti su cosa avviene nelle fasi di denuncia e, successivamente, nella trattazione del caso in Tribunale.

Grande soddisfazione è stata espressa dalla Segreteria CISL Monza Brianza Lecco per il successo dell’iniziativa, sia dal punto di vista della numerosità degli intervenuti sia per la risposta attiva delle delegate e dei delegati agli stimoli offerti dalle formatrici durante la mattinata. “Ancora una volta emerge l’alto valore della figura del delegato sindacale in azienda che in questo caso diventa sentinella contro atteggiamenti molesti e discriminatori troppo spesso tollerati o non affrontati per paura di ritorsioni” ha commentato Mirco Scaccabarozzi, Segretario Generale della CISL Monza Brianza Lecco. “Siamo convinti che gli strumenti acquisiti oggi saranno utili ai nostri delegati non solo nei luoghi di lavoro ma anche nella vita di tutti i giorni a beneficio all’intera comunità”.