Il 31 marzo sciopero e manifestazione davanti ad Assolombarda a Milano dalle 10 alle 14
Il confronto sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle telecomunicazioni, scaduto oramai da oltre 2 anni, è in una fase di stallo dallo scorso dicembre. La totale assenza di prospettiva industriale da parte dei vari Governi succedutisi nell’ultimo decennio, in un settore strategico per il Paese, ha causato una perdita di ricavi annui di oltre un miliardo ma, a fronte della richiesta di interventi specifici avanzate da SIc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil attraverso le proprie piattaforme, le scelte industriali, sia del management che dei vari governi, sono andati in direzione totalmente opposta, determinando un mercato deregolamentato che ha comportato una riduzione importante dei ricavi, a causa di una concorrenza eccessiva incentrata sul ribasso delle tariffe e che ha prodotto una forte riduzione degli investimenti.
Per questo motivo le Organizzazioni Sindacali hanno proclamato uno sciopero per un intero turno nella giornata del 31 marzo p.v. e parallelamente hanno organizzato manifestazioni che, per la Lombardia, si terrà a Milano davanti a Assolombarda dalle 10 alle 14.
Alle rivendicazioni per il rinnovo contrattuale si affiancherà anche la protesta dei lavoratori di diverse aziende che hanno scelto di dismettere il CCNL telecomunicazioni sottoscrivendo un nuovo contratto firmato lo scorso dicembre tra Assocontact/Anpit e Cisal peggiorativo per i lavoratori. Si tratta in particolare di 7 aziende fra cui figura la Network Concacts di Concorezzo, già passata tristemente alla cronaca nell’agosto 2023 per il licenziamento di 54 dipendenti (280 a livello nazionale) dopo che i nuovi committenti dell’appalto Mediobanca si sono rifiutati di attivare la procedura di clausola sociale che permette ai lavoratori di continuare il proprio lavoro.
