Gruppo AEB – AEB Spa: firmato l’accordo “Life caring, sostegno alla genitorialità”

FIT e FEMCA CISL “Un accordo di valore sociale: tutele concrete e risorse per i genitori lavoratori”

Combattere l’inverno demografico è possibile solo garantendo alle famiglie tempo e serenità nella scelta di mettere al mondo un figlio. È questa la convinzione alla base dell’accordo triennale “Life Caring – Sostegno alla Genitorialità” recentemente sottoscritto dalle società del Gruppo AEB – AEB S.p.a., Gelsia srl, Gelsia Ambiente srl, Retipiù srl e le organizzazioni sindacali.

“In un contesto in cui il lavoro è spesso percepito come un ostacolo alla vita familiare è necessario un forte cambio di prospettiva. Abbiamo costruito un modello che valorizza la genitorialità, senza rinunciare a professionalità, produttività e responsabilità condivisa” hanno commentato Alessandra Bianchi e Ferdinando Sannino, rispettivamente della FEMCA CISL e FIT CISL Monza Brianza Lecco. “Life caring è un accordo che supera la dimensione tecnica della contrattazione: è una scelta di valore sociale che mette al centro la persona, il tempo, la dignità e la famiglia”.

L’accordo prevede: 

  • un congedo di paternità retribuito al 100% per 10 giorni, un atto di civiltà che riconosce il ruolo attivo del padre e promuove una reale condivisione familiare; 
  • congedo parentale con integrazione economica per garantire che nessuno debba scegliere tra il proprio stipendio e il tempo con i figli nei primi mesi; 
  • permessi retribuiti per visite pediatriche e ginecologiche, anche nei percorsi di fecondazione assistita, un segnale concreto di inclusione; 
  • tutele estese a adozioni, affidamenti e famiglie non tradizionali, perché la genitorialità ha molte forme e tutte meritano tutela; 
  • una piattaforma welfare moderna: digitale, trasparente, accessibile a tutti.

In base all’età del figlio e all’effettivo utilizzo delle misure da parte del lavoratore-genitore, l’accordo può generare un valore economico reale fino a 3.250 euro l’anno. 

“Ma il vero valore è culturale e sociale, il tempo dedicato alla famiglia viene riconosciuto come risorsa collettiva, non come costo” ribadiscono i rappresentanti di FIT e FEMCA CISL “Abbiamo superato un pregiudizio radicato: la cura non è un onere individuale, ma una responsabilità condivisa. E il luogo dove questa responsabilità prende forma è la contrattazione. Questo accordo è un segnale concreto di come il sindacato possa essere strumento di progresso, giustizia sociale e innovazione”.