LEGGE DI STABILITÀ, ACCOLTE ALCUNE PROPOSTE CISL

Nell’ambito della legge di stabilità per il 2016 il Governo ha inserito provvedimenti che riprendono le proposte della Cisl per il sostegno alla contrattazione e la diffusione del welfare nelle aziende e sul territorio. Una buona notizia per la nostra Confederazione

Pubblichiamo una nota inviataci dal Segretario nazionale, Gigi Petteni, relativa al provvedimento inserito nella Legge di Stabilità 2016 che ripristina l'agevolazione fiscale per il salario di produttività e lo estende anche al Welfare contrattuale riprendendo una proposta della nostra Confederazione.

Una bella giornata per la Cisl e per chi crede nella contrattazione: nell’ambito della legge di stabilità per il 2016 il Governo ha inserito provvedimenti che riprendono le proposte della Cisl per il sostegno alla contrattazione e la diffusione del welfare nelle aziende e sul territorio.

Il ripristino della tassazione agevolata sul salario di produttività negoziato rappresenta un messaggio di fiducia e di investimento sulla contrattazione come volano di sviluppo economico e sociale, proprio come sostenuto dalla Cisl nella propria proposta per un nuovo modello contrattuale.

Il provvedimento del governo non solo recupera il sostegno fiscale – che per quest’anno non era stato previsto – ma introduce due elementi importanti di novità che colgono le nostre proposte.

A differenza delle misure adottate in precedenza viene, infatti, prevista una duplice soglia di agevolazione fiscale (2000 e 2500 euro di premio di risultato), in cui la soglia maggiore viene riconosciuta per gli accordi che prevedono l’istituzione di forme e modalità di partecipazione dei lavoratori all’organizzazione del lavoro.

Le agevolazioni fiscali per prestazioni sociali di welfare – oggi previste solo se erogate unilateralmente dalle imprese – vengono estese a quelle individuate dalla contrattazione.

Viene, inoltre, elevato in modo significativo il tetto di reddito per il quale viene riconosciuto lo sconto fiscale fino a 50mila euro annui rispetto ai 30-40mila dei precedenti provvedimenti.

Questo provvedimento può essere considerato come una sorta di “assaggio” di quello che potrebbe informare il nuovo modello contrattuale secondo la proposta della Cisl: puntare sulla contrattazione nelle aziende e sul territorio per migliorare la competitività delle nostre imprese valorizzando l’apporto e la partecipazione dei lavoratori, promuovendo l’innovazione organizzativa, conciliando i tempi di lavoro e di vita e creando opportunità di crescita salariale.

Dovremo adesso cogliere in pieno questa opportunità sviluppando iniziative di informazione e di orientamento per tutti i nostri quadri e delegati impegnati in una contrattazione che per uscire dalla morsa della crisi deve riprendere la strada dello sviluppo.