“LA NOSTRA CAMERA DI COOMERCIO RIMANGA AUTONOMA”

Cgil, Cisl e Uil della Brianza intervengono con una lettera a "il Cittadino" nel dibattito sulle Camere di Commercio. Vi proponiamo il testo

Cgil, Cisl e Uil della Brianza intervengono con una lettera a "il Cittadino" nel dibattito sulle Camere di Commercio. Vi proponiamo il testo.

Con oltre 90.000 aziende, la Camera di Commercio di Monza e Brianza si colloca al 4° posto tra le Camere lombarde, dopo Milano, Brescia, Bergamo.
In una ipotetica graduatoria delle 60 Camere di Commercio che rimarranno dopo la riforma in atto, tenendo conto degli accorpamenti già approvati con decreto ministeriale, di quelli potenziali e di tutte le “deleghe” previste dalla legge, pur rimanendo autonoma si piazzerebbe per numero di imprese al 33° posto per grandezza.
L’anno prossimo, nonostante l’ulteriore taglio sul diritto annuo che causa una diminuzione delle entrate di ulteriori 900.000 euro, riuscirà a destinare un ammontare di risorse per interventi economici a favore delle imprese e del territorio di oltre 4 milioni e mezzo, di poco inferiore a quello corrente. 
E’ verosimile credere che, a parte le Camere più grandi, poche realtà anche accorpate potranno disporre di queste risorse e Monza e Brianza in questo senso potrebbe essere tra le prime 20 per attività promozionale.
Ciò grazie ad un’oculata gestione organizzativa e finanziaria, ad un dotazione organica leggera (65 dipendenti su una pianta organica di oltre 100 – costo del personale su proventi correnti del 23%) e ad ulteriori economie e razionalizzazioni. 
Nel dibattito che si sta avviando anche a Monza e Brianza sulla trasformazione delle realtà camerali, Cgil Cisl e Uil ritengono che la nostra Camera ha tutte le caratteristiche per continuare a svolgere in via autonoma il proprio compito nella promozione delle imprese sui mercati nazionali e internazionali.
La Camera di Commercio, dalla sua nascita, ha contribuito a fare della Brianza un sistema, ancor prima di ogni altra istituzione presente sul territorio.
In una fase di grande indecisione e confusione dei livelli istituzionali e sulle loro responsabilità, la Camera continua ad essere un interessante tavolo di confronto e di governance per le prospettive economiche e produttive del territorio nel suo complesso.
Assumere l’obiettivo di riformare tutte le Istituzioni nei territori, senza descrivere un percorso chiaro, favorisce solo i poteri forti e autosufficienti, spesso impermeabili, o peggio indifferenti, alle condizioni sociali ed economiche del territorio.
Del resto la dimensione economica e produttiva del territorio ci segnala una ancora forte presenza del manifatturiero: riconfermare il manifatturiero come un elemento centrale della nostra economia – seppure dentro confini sempre più larghi e tecnologicamente avanzati – ci rende ancor più responsabili in una fase in cui il mondo delle imprese e del lavoro è attraversato da questi profondi cambiamenti che necessitano una attenzione specifica e scelte quotidiane di sostegno.
Fare rappresentanza nel territorio è – per Cgil, Cisl e Uil – tentare di consolidare una governance in grado di attrarre risorse e disegnare prospettive per il futuro. Ridurre i luoghi dove si sperimentano leadership territoriali, dove si costruiscono i contenuti del dialogo sociale, dove si analizzano i problemi economici e produttivi e si cercano soluzioni anche a favore del lavoro, limita fortemente l'occasione per fare un rinnovamento della classe dirigente di questo territorio e per individuare priorità e linee di intervento.
Chiediamo che la discussione che si apre si basi anche su queste riflessioni, evitando di farsi sconfinare su obiettivi e/o posizionamenti personali, individuali o di parte, che possono avere cittadinanza per i singoli, ma non possono condizionare le scelte comuni.

Marco Viganò, giunta CCIAA e Segretario Generale CISL MB/LC
Luigi Soldavini, Segretario Generale UIL MB
Maurizio Laini, Segretario Generale CGIL MB