ALIMENTARISTI RINNOVATO IL CONTRATTO. MA INTANTO SCOPPIA IL CASO STAR

Fai, Flai e Uila hanno firmato l'accordo nazionale che prevede aumenti salariali di 105 euro di cui 35 euro nel 2016 e nuovi strumenti di conciliazione lavoro-famiglia. Oggi però la Star di Agrate Brianza ha annunciato 65 esuberi. Il sindacato: «Negli ultimi anni il personale dello stabilimento è stato ridotto drasticamente. Non possiamo più accettarlo»

È stato raggiunto l'accordo per il rinnovo del contratto dell'industria alimentare per il quadriennio 2016/2019. Definito un aumento salariale di 105 euro di cui 35 euro nel 2016, lo annunciano i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil. Tra le novità principali, il raddoppio temporale del congedo retribuito di sei mesi (erano tre quanto previsto dal dlgs 80/2015) per le donne vittime di violenza, Rls di sito per assicurare stessi diritti in termini di sicurezza sul luogo di lavoro; inclusione dei lavoratori stagionali storici nei processi di stabilizzazione; importanza della contrattazione di secondo livello; creazione di un fondo per chi è stato licenziato e per le trasformazioni volontarie in part time, creando una sorta di ponte generazionale in grado di produrre vera e reale occupazione. Il contratto decorre dal primo dicembre 2015 al 30 novembre 2019.

Questa intesa riguarda circa tremila lavoratori in Brianza e realtà industriali di tutto rispetto come la Rovagnati, la Granarolo, la Star. Però, proprio dalla Star giungono notizie negative. Questa mattina la
a direzione ha comunicato ai sindacati di volere licenziare 65 operai, la metà delle maestranze impegnate nella produzione nello stabilimento di Agrate Brianza. Di questi, 35 saranno lasciati a casa entro giugno, altri 30 nei prossimi tre anni. «L'annuncio – osserva Enzo Mesagna della Fai Cisl Monza Lecco Brianza – è arrivato come una doccia fredda. La trattativa della Star va avanti da anni. Nel 2015 il sindacato è stato convocato due volte per discutere il piano industriale presso il ministero delle Attività produttive. Ma da parte aziendale non c'è mai stato alcun impegno concreto. Ora ci presentano questo piano lacrime-e-sangue. A nostro parere è inaccettabile».

Nel piano l'azienda spiega il taglio del personale con la necessità di ridurre i costi, ma promettendo anche nuovi investimenti futuri. «Da ormai 5 anni – osserva Vincenzo Nisi della Fai Cisl Monza e Brianza – la Star fa ricorso ad ammortizzatori sociali, una politica che ha ridotto i dipendenti di Agrate a 240 unità dalle 5-600 di due-tre anni fa. Non è più tollerabile. Domani alle ore 12 si terrà una conferenza stampa presso la Camera del Lavoro di Monza nel corso della quale il sindacato presenterà le sue linee di azione. Nella speranza che nel frattempo i licenziamenti rientrino».