LA REGIONE TENTA DI RIDURRE I TEMPI D’ATTESA IN SANITA’: MANOVRA CON DUBBI

La Delibera delle Giunta regionale Lombarda n. 1846 del 16 maggio 2014 “ Sviluppo di modelli per potenziare l’accessibilità ai servizi di specialistica ambulatoriale in orari ed in giornate più favorevoli ai soggetti impegnati in attività lavorative”   vuole incentivare per i prossimi 2 mesi, l'ampliamento degli orari di apertura degli ambulatori fino alle 22 da lunedì a venerdì e al sabato e domenica riducendo i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.Si autorizzano le aziende ospedaliere pubbliche a utilizzare risorse aziendali fino a 100.000€ ognuna, per pagare in più e fuori orario i dipendenti che liberamente scelgono di fare questa attività (cosiddetta area a pagamento dei dipendenti).

L'azienda ospedaliera potrà quindi anche richiamare i pazienti già prenotati per proporre appuntamenti più ravvicinati, ed erogabili entro i 7 giorni successivi.

Per il territorio CISL MONZA BRIANZA LECCO le Aziende Ospedaliere previste dalla delibera regionale sono AO Lecco e AO Vimercate e Desio. In questi ospedali solo dal 19 maggio al 19 luglio 2014 sarà possibile avere tempi d'attesa più brevi per visite specialistiche e di prestazioni di radiodiagnostica anche alla sera e al sabato e domenica, articolandole in base anche alla richiesta. I progetti approvati per questa temporanea attività non comportano oneri aggiuntivi a carico del fondo sanitario regionale.

E' inevitabile pensare ad una scelta strumentale e pre-elettorale di questa delibera regionale, infatti se le risorse sono sempre quelle contrattate con le ASL e senza integrazioni regionali, la distribuzione annuale dei soldi destinati a visite e esami, vedrà una riduzione di attività per arrivare a fine anno con gli stessi soldi se non ci saranno nuovi finanziamenti regionali. Mentre il tema va affrontato da un'analisi epidemiologica che intervenga o riducendo la domanda o aumentando l'offerta di prestazioni del Sistema sanitario regionale, altrimenti la gente sarà ancora costretta a rivolgersi alle visite private pagando direttamente.

Valerio Colleoni