Processo Gilardoni Rx, la Fim parte civile

Fim Cisl Monza Brianza Lecco e Fiom Cgil Lecco sono stati ammessi come parti civili al processo penale Gilardoni Rx. «È un grande successo – spiega Emilio Castelli della Fim Cisl Mbl – perché dimostra il buon lavoro fatto dal sindacato nel raccogliere i molteplici documenti prodotti a difesa dei lavoratori».

La vicenda, arrivata fino alle cronache nazionali, riguarda Cristina Gilardoni, figlia del fondatore e proprietaria dell’azienda, e Roberto Redaelli, il direttore del personale. Per lungo tempo nella società che ha sede a Mandello del Lario (Lc) e produce macchinari per i controlli di sicurezza, si era creato un clima molto teso. I dipendenti denunciavano continue vessazioni da parte della proprietaria. Vessazioni causa di numerose dimissioni dei lavoratori e, secondo il sindacato, di un progressivo depauperamento del nome dell’azienda e dell’organico. Questi comportamenti hanno richiamato l’attenzione del Tribunale che hanno «distratto il bene» alla Gilardoni (di fatto l’hanno estromessa dalla gestione) e hanno nominato il figlio Marco Taccagni Gilardoni amministratore giudiziario.

Le accuse hanno poi portato al processo penale contro la Gilardoni e Redaelli. Il sindacato ha fatto domanda di ammissione come parte civile ed è stato ammesso. «I magistrati – conclude Castelli – hanno valutato positivamente la massa di documenti da noi presentata che testimonia anche il nostro impegno a favore dei dipendenti. Il processo? Adesso vedremo come evolverà e quali decisioni prenderanno i giudici».