Le lettere sono partite la settimana scorsa e sono arrivate nei primi giorni di questa settimana. Per gli 86 lavoratori della Panem di Muggiò è arrivato il licenziamento. Dopo lo spegnimento dei forni stabilito ad aprile, questa è davvero la parola fine sulla vicenda di quest’azienda che produceva pane e prodotti legati ad esso. La crisi è stata un calvario le cui stazioni sono stati passaggi di proprietà, fallimenti, cassa integrazione, scandali.
Il licenziamento è diventata una tappa obbligatoria. I lavoratori, che sono senza stipendio da due mesi, per poter accedere alla Naspi, l’indennità assicurata ai chi rimane senza occupazione, devono fare domanda entro breve.
«Attualmente bisogna sciogliere il nodo sui tempi – osserva Stefano Bosisio della Fai Cisl Mbl -. Sebbene le lettere siano partite la settimana scorsa, il curatore fallimentare ha comunicato al centro per l’impiego come data di decorrenza dei licenziamenti il 24 aprile se così fosse non ci sarebbero più i tempi richiesti dalla legge per accedere alla Naspi».
Per superare quest’ostacolo il sindacato incontrerà nei prossimi giorni sia i responsabili dell’Inps di Monza. «Per i lavoratori – continua Bosisio -, il licenziamento decorre dal giorno di ricevimento e non dal 24 aprile. È in quella data che loro ne sono venuti a conoscenza, non prima. È quella data quindi che fa fede per la domanda per la Naspi. Non possiamo accettare che, oltre al danno del licenziamento e di una lunghissima crisi, si aggiunga anche questa beffa. Sarebbe un enorme danno sociale».