Trenord, separazione Trenitalia-Fnm?

Trenitalia e Ferrovie Nord Milano, un matrimonio che non funziona. Il servizio non funziona. I treni sono vecchi. Gli interni sono sporchi. I convogli arrivano in ritardo. Una situazione che sta diventando di settimana in settimana, di mese in mese più intollerabile per i cittadini. Per questo motivo ieri, su richiesta del sindacato, si è tenuto un incontro tra i rappresentanti sindacali e la con Regione Lombardia rappresentata dal presidente, con gli assessori ai Trasporti e al Bilancio di Regione Lombardia, il presidente di Fnm e il consigliere Bonomi.

A fronte della oggettiva difficoltà di Trenord di fornire ai cittadini lombardi un servizio efficiente, la separazione tra Trenitalia e Ferrovie Nord Milano appare l’unica scelta attuabile, vista l’impossibilità di un accordo con l’altro azionista. Nessuno dei due soggetti sarebbe disponibile a cedere il controllo di Trenord. Trenitalia avrebbe inoltre vincolato gli investimenti sulla flotta, oggettivamente indispensabile per aumentare la qualità del trasporto, all’acquisizione della maggioranza azionaria della azienda. Ciononostante Regione ritiene che tale scelta porterà ad un miglioramento immediato delle condizioni del servizio, soprattutto per l’impegno di Trenitalia a inviare materiale rotabile nuovo, in attesa di perfezionare l’operazione.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso preoccupazione e perplessità sul progetto sia per quanto riguarda le conseguenze per gli utenti lombardi e i lavoratori, sia per la mancata informazione preventiva e la condivisione che in passato, con la nascita di Trenord, le organizzazioni sindacali avevano agito. Il sindacato avevano condiviso infatti la creazione di Trenord come strumento per superare le divisioni tra le due reti (Fsi e Fnm) creando una sinergia utile soprattutto sul piano del servizio a beneficio dei cittadini. «La strada che si sta percorrendo – spiegano i sindacalisti – non è l’unica possibile per salvaguardare questo obbiettivo, ma sembra prendere solo atto degli interessi divergenti dei due azionisti che, seppure comprensibili, non possono avere il sopravvento su quelli degli utenti. Tale scelta inoltre rischia di rappresentare un precedente per tutto il Paese bloccando quindi l’idea di integrazione tra reti e sistemi di trasporto. Andrà verificata invece la solidità e la tenuta delle due strutture in cui si ripiegherà».

Cgil Cisl e Uil hanno altresì rappresentato le notevoli difficoltà che la separazione comporterà per i lavoratori sia sul piano contrattuale che nella definizione delle platee dei lavoratori coinvolti.

Regione Lombardia ha preso atto delle perplessità, riconoscendo qualche elemento di merito nella discussione avanzata, anche in ragione dei giusti fondamenti sul progetto Trenord e, ribadendo nel contempo, che non si tratta di un progetto già definito, visto anche i possibili cambi negli assetti del management del Gruppo Fs, si è in ogni caso impegnata nella costituzione di un tavolo di confronto e monitoraggio con Cgil Cisl e Uil che accompagni il processo in atto.

Il percorso potrebbe durare più di un anno e avere più passi. Il primo sarà la costituzione di un gruppo di lavoro che determini il perimetro delle attività, al termine del quale ci sarà il confronto sindacale nelle sedi aziendali. Parallelamente, con l’annullamento dei patti parasociali tra Trenitalia ed Fnm, quest’ultima nominerà i nuovi vertici di Trenord. Si procederà quindi al cambio dell’assetto azionario di Trenord (100% Fnm) e alla cessione parziale dei contratto di servizio a Trenitalia sulle linee identificate. Infine si procederebbe, fermo restando le eccezioni di natura  normativa, alla definizione di due contratti di servizio distinti della durata di 10 anni ed alla stesura dei nuovi  piani di investimento delle due aziende. Garanzie sono state fornite sul mantenimento degli accordi in essere per il personale.