NOKIA ALCATEL: «IN ITALIA TAGLIEREMO 219 POSTI DI LAVORO». LA FIM: «NON CI STIAMO»

In una riunione che si è tenuta oggi, 27 aprile 2016, a Roma, il gruppo nato dalla fusione di Alcatel e Nokia ha ribadito nuovi e dolorosi tagli occupazionali. Il sindacato: «Basta sacrifici. I lavoratori hanno già pagato per i recenti piani di ristrutturazione»

Niente di nuovo dal primo incontro sugli esuberi alla Nokia Alcatel che si è tenuto a Roma oggi, 27 aprile 2016. L'azienda ha ribadito che a livello europeo la fusione tra Nokia e Alcatel ha prodotto circa quattromila esuberi e di questi, 219 riguarderanno le sedi italiane. Secondo la dirigenza, questi tagli fanno parte di un piano di razionalizzazione complessiva del nuovo gruppo industriale e dovrebbe garantire alla società maggiore competitività sul mercato.

Di fronte a questo piano, il sindacato ha chiesto all'azienda di non procedere con azioni unilaterali di licenziamento. E il Governo ha sostenuto la posizione delle organizzazioni dei lavoratori.  «Come sindacato – spiega Gigi Redaelli della Fim Cisl Monza Brianza Lecco – abbia contestato all'azienda che sia Nokia sia Alcatel hanno di recente concluso lunghi processi di ristrutturazione che hanno implicato dolorosi tagli del personale. Questi licenziamenti erano stati presentati come necessari per il futuro delle società e come indispensabili per salvare i restanti posti di lavoro. Purtroppo così non è stato e ora ci troviamo a dover parlare ancora di sacrifici per i dipendenti. Cercheremo con tutte le forze di annullare l'impatto occupazionale derivato di questo nuovo piano».

Le parti si sono date appuntamento al 23 maggio quando entreranno nel merito della vertenza.