AREE VASTE, CGIL, CISL E UIL BRIANZA LA PENSANO COSÌ

Con una lettera indirizzata a Faustino Bertinotti, assessore regionale alle relazioni esterne, territoriali, internazionali e comunicazione, Cgil, Cisl e Uil della Brianza entrano nel dibattito sulle aree vaste in Lombardia. Un tema di carattere istituzionale che ha forti ricadute sulla vita delle persone. Ecco il testo della lettera

Faustino Bertinotti
Area Relazioni esterne, territoriali, 
internazionali e comunicazione 
Ufficio territoriale regionale BRIANZA 
Regione Lombardia

Con una lettera indirizzata a Faustino Bertinotti, assessore regionale alle relazioni esterne, territoriali, internazionali e comunicazione, Cgil, Cisl e Uil della Brianza entrano nel dibattito sulle aree vaste in Lombardia. Un tema di carattere istituzionale che ha forti ricadute sulla vita delle persone. Ecco il testo della lettera.  

In merito alla vostra comunicazione inerente la traccia per le consultazioni delle Parti Sociali in merito alla riforma delle Autonomie in Lombardia, con la presente siamo a comunicarvi alcune nostre riflessioni di merito.
L'approvazione del Ddl di riforma costituzionale apre la via alla necessaria conferma di un referendum popolare in programma nel prossimo autunno. 
Le nostre valutazioni, come quelle di ogni parte che oggi partecipa alla discussione in corso, sono pertanto strettamente legate a questo appuntamento.
Sino ad allora, pur apprezzando la volontà di Regione Lombardia di avanzare una propria proposta di merito, qualsiasi ipotesi che vada a dare risposta ai quesiti posti nella traccia da voi proposta, rischia di rimanere nel campo delle possibilità alle quali Governo e Parlamento dovranno poi porre attuazione normativa.
Il dibattito innescato da Regione Lombardia ha quindi un valore puramente politico, la cui sintesi – del resto – pare nei fatti riservata alla Regione stessa, che intende misurarsi a tempo debito con le prerogative Parlamentari mettendo in conto un esisto referendario che invece non è scontato.
Per queste brevi osservazioni, le consultazioni che si stanno realizzando sono certamente orientate ad aprire la porta ad ogni contributo, ma rischiano di essere poco efficaci rispetto poi al raggiungimento degli obiettivi che i contributi pongono; né è esplicita qualsiasi garanzia rispetto alla sintesi di questa discussione.
Anche il dibattito necessario sul profilo istituzionale degli enti di Area Vasta richiede una maggiore definizione che non può che essere proposta dal decisore nazionale.

Sul merito riteniamo che: 
1) Ci sembra evidente che qualsiasi dibattito sul ruolo degli enti più prossimi ai cittadini non possa che passare da una diversa considerazione del peso e ruolo degli Enti Locali, i quali sono oggi i promotori dei servizi di prossimità. 
2) Non ci sfugge la ratio di una nuova definizione della rete socio-sanitaria in Lombardia.  Altrettanto, riteniamo che ogni eventuale modifica degli assetti territoriali non possa prescindere da un riordino dell'offerta dei servizi, che oggi si articola sul territorio lombardo con una organizzazione a geometria variabile che andrebbe ricondotta dentro ogni Area Vasta, valorizzando le singole Aree Omogenee. 
3) Pensiamo che la cabina di regia costituita a livello regionale, debba orientare il dibattito e il confronto a partire dalle funzioni da assegnare alle Aree Vaste, per arrivare alle discussione sulle risorse necessarie perché queste funzioni possano essere agite dai singoli territori.
4)Non siamo infine tifosi sui confini geografici: senza dubbio sarà necessario definire criteri con i quali orientare le scelte. Il primo di questi criteri sfugge a noi come a tutti: come si qualificano le Aree Vaste e quali compiti istituzionali hanno in consegna. La definizione di tutta questa materia è impregiudicata e lontana. Quali confini è conseguenza di quale istituzione per quale missione istituzionale. Comunque, a nostro avviso, per la lente di ingrandimento che ci è più prossima, crediamo che la dimensione produttiva, la dimensione della logistica e della stessa rete dei servizi, comprese le infrastrutture, la densità demografica, sono alcuni dei criteri su cui costruire le ipotesi di riforma.
I Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Monza e Brianza
Maurizio Laini, Marco Viganò, Luigi Soldavini