Viganò: LEGALITA’ e RIPRESA SONO I NOSTRI OBIETTIVI

Congresso-CISL-LC-27«La nostra gente vive la crisi sulla propria pelle, a loro dobbiamo delle risposte che possano concretamente aiutarla a uscire dalle difficoltà». Marco Viganò, segretario della Cisl di Monza, Brianza e Lecco, guarda alle persone e ai loro problemi per delineare le strategie di azione contro la crisi. Quelle persone che, in questi ultimi sei anni, sono state le prime vittime di questa lunga recessione.

«Dobbiamo ripartire dal nostro mestiere di contrattare – aggiunge -, mettere al centro la dimensione locale produttiva, a partire dai nuovi modelli organizzativi, promuovere un welfare integrativo che accompagni il movimento demografico di questo Paese che si evolve verso la quarta età, alimentare tutti gli strumenti possibili per facilitare l'accesso al lavoro dei giovani e degli over 45, attraverso garanzia giovani e la staffetta generazionale, sono i campi di azione che diranno della nostra capacità di rappresentare il nuovo mondo del lavoro che avanza e che non sarà più quello che abbiamo conosciuto fin qui».

Con chi allearsi per portare raggiungere questi obiettivi?
Le alleanze in questo territorio devono tenere presente di una linea rossa invalicabile: la legalità. In questi anni abbiamo assistito a un sistema di riciclaggio, di corruzione e di silenzi accomodanti che sono state il campo arato della criminalità organizzata di stampo mafioso. Il cambio di proprietà di alcune aziende, il venire a galla di turbative e tangenti sugli appalti, lo spostamento all'estero di capitali sono lì a dimostrare che non bisogna abbassare la guardia. La vicenda della ristrutturazione dell'ospedale San Gerardo, con il valore dell'intervento e i tempi dello stesso, costituisce un banco di prova che ci fa riflettere come si possa giocare anche sulle intenzioni più nobili.

Sul tema della legalità e dell’occupazione avete sottoscritto un’importante intesa a livello regionale…
Giovedì 5 maggio abbiamo sottoscritto un avviso comune che costituisce una forte spinta per i territori, le categorie e le aziende della Lombardia che vorranno cogliere le opportunità economiche che l'evento Expo proporrà. L'accordo promuove e spinge la realizzazione di accordi territoriali, categoriali e aziendali, per le attività collegate e interessate a Expo facilitando l'uso dei contratti flessibili che servono, in cambio però di assunzioni significative di disoccupati. Crediamo che sia utile che la Regione metta a disposizione incentivi specifici nell'ambito di Garanzia Giovani e della Dote Lavoro, sia per le assunzioni che per aiutare alla fine dell'evento chi avrà lavorato a rimanere nel mercato del lavoro. Poi siamo riusciti a fare in modo che per la prima volta le politiche pubbliche di sostegno siano destinate anche ai lavoratori cocopro e a partita Iva che lavorano per aziende collegate all'evento Expo. Orachiediamo a Uil, Cgil e alle parti datoriali di lavorare per costruire un accordo territoriale che recepisca i contenuti dell'avviso comune, funzionale al sistema produttivo locale.

Ma come operare sul territorio per mantenere vivo il tessuto produttivo?
Finora si è fatto poco per coltivare le eccellenze che c'erano, alcune le abbiamo lasciate andar via, abbiamo investito poco, spesso abbiamo visto tradurre in facile rendita ciò che doveva essere investito in produzione e lavoro. Allora penso che sia un obiettivo di giustizia colpire le rendite improduttive e ridurre il peso dell'evasione e dell'elusione fiscale. Nello stesso tempo però è altrettanto giusto ridare fiato a quelle imprese che hanno continuato a fare bene il loro mestiere, che hanno investito, hanno mantenuto o incrementato l’occupazione e che rischiano la sopravvivenza perché vessate da una fiscalità e da una burocrazia esagerati.

Quali strumenti servono per superare le crisi e non depauperare l’industria locale?
Se nella gestione delle crisi aziendali l'utilizzo delle forme di cassa integrazione è preponderante, sono ancora poco utilizzati i contratti di solidarietà. Si scommette sull'uscita morbida e sulla dismissione delle attività più che sul mantenimento della stessa e delle aziende sul territorio. Non possiamo dimenticare alcune ragioni che determinano questa preferenza, come la difficoltà di applicazione delle norme, anche se dobbiamo dire che le stesse hanno avuto un forte riordino, ma non possiamo pensare di continuare a favorire la desertificazione del tessuto delle imprese nel territorio, senza avere una strategia per uscirne. Lo abbiamo detto insieme alle controparti, abbiamo lavorato per trovare un accordo, siamo però ancora distanti dal raggiungerlo, è evidente che dobbiamo cercare le strade più consone perché lo si possa realizzare.

Quale ruolo deve svolgere la Pubblica amministrazione?
A Monza, come del resto a Lecco, la Camera di commercio svolge un importante ruolo di sollecitazione e finanziamento di progetti che vanno nella direzione giusta. In questo fervore per la riforma delle P.a., che noi come Cisl chiediamo da tempo, sarebbe deleterio lasciare che una centralizzazione, seppure regionale, possa sostituire amministrazioni snelle come quella delle Camere dei nostri territori, capaci di fare sintesi e proposte per l'insieme del tessuto economico e produttivo. Nell'ambito di una riforma complessiva, non vanno svuotate di contenuti ma, al contrario, vanno valorizzate le risorse già presenti e funzionanti sui territori. È questo il tavolo vero oggi per esercitare una leadership e per sostenere il sistema territoriale. Parlo di sistema non a caso. Ma non è sufficiente. È importante che nel Paese si consolidi un sentimento di normalità politica, perchè dai privati possano arrivare quelle disponibilità agli investimenti per far diventare strutturali quei percorsi di start up che le singole camere stanno favorendo.