La situazione del Gruppo Ferrarini, proprietario del salumificio Vismara di Casatenovo (Lc), rimane delicata. Il mese di settembre, che azienda, sindacato e giudici concordatari pensavano potesse segnare una ripresa, non ha dato i segnali sperati. La situazione debitoria è ancora pesante e manca liquidità per portare avanti le attività. Le speranze sono affidate al piano industriale che dovrebbe essere pronto per fine novembre e a una possibile acquisizione da parte di una società italiana o straniera.
Sono questi, in sintesi, i punti emersi dagli incontri che i rappresentanti sindacali hanno avuto ieri, mercoledì 24 ottobre, e martedì, 23 ottobre, con l’azienda a Reggio Emilia e al ministero per lo Sviluppo economico a Roma.
Settembre doveva segnare la svolta. Invece si sono registrate ancora perdite importanti, sebbene dimezzate rispetto ad agosto. Le banche non hanno iniettato quei fondi necessari a riprendere le attività e così la direzione è stata costretta a pagare gli stipendi e i fornitori con le entrate di cassa. Ciò ha reso e rende tutto più difficile anche sul piano occupazionale. Nello stabilimento di Casatenovo (Lc), i lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria che, in alcuni casi, tocca il 60% dell’orario. Ciò significa che alcuni dipendenti sono costretti a lavorare 4 giorni su dieci.
«Speravamo – spiega Enzo Mesagna, Fai Cisl Mbl – che settembre potesse riservarci risultati migliori. Nell’incontro di Reggio Emilia, la direzione ha annunciato che il lavoro a Casatenovo dovrebbe aumentare grazie ad alcune promozioni. E ciò fa ben sperare. Sempre a novembre, poi, dovrebbe essere presentato il piano industriale che dovrà dirci in quale direzione andrà l’azienda».
La proprietà ha annunciato anche che gruppi italiani e stranieri sarebbero interessati ad acquistare la Ferrarini. «Inutile dire – conclude Mesagna – che le preoccupazioni rimangono. Speriamo che le nubi sul gruppo Ferrarini si diradino presto. Noi lavoriamo affinché l’occupazione non ne risenta».