«Enel, a Lecco manca personale»

Il sindacato lancia l’allarme: nella provincia di Lecco gli organici dell’Enel sono sottodimensionati. Un’emergenza che riguarda i normali turni di lavoro e che si accentua quando si verificano, come nelle scorse settimane, eventi naturali che colpiscono la rete elettrica.

«Normalmente – spiega Igor Manzo Flaei Cisl Mbl – ogni turno dovrebbe poter contare su otto operai che si rendono disponibili per un’intera settimana. Quindi ogni mese dovrebbero essere disponibili 32 operai. Nel Lecchese ce ne sono 26 per turno. Quindi ci sarebbe bisogno di personale».

Se questa è la situazione ordinaria, in condizioni di emergenza le cose peggiorano. «I recenti eventi meteo che hanno provocato molti danni in tutto il Nord Italia – continua Manzo – hanno colpito anche la nostra provincia. Alcune zone del Lecchese sono state danneggiate duramente. Gli operai sono intervenuti ma, nel frattempo, alcune squadre sono dovute partire per il Veneto dove il maltempo ha distrutto intere aree. Così alcuni interventi sul territorio sono stati rimandati».

In questa situazione non vive solo l’Enel di Lecco. «Il maltempo di questi giorni ha evidenziato ancora una volta la fragilità della struttura elettrica e l’inadeguatezza dell’organizzazione dell’Enel sul territorio – denuncia un comunicato di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil -. Anni di pochi investimenti nel rifacimento/sostituzione di tutta l’impiantistica (linee, cabine, ecc.) e la continua riduzione di personale operaio e tecnico con un costante allontanamento dal territorio hanno fortemente contribuito a questa situazione. È per questo che urge ridefinire investimenti mirati, i così detti interventi per il miglioramento della resilienza degli impianti, quanto fatto finora non basta, lo dicono i fatti».

Il ripristino del servizio è stato lasciato, in gran parte, alla buona volontà e all’impegno degli operai e dei tecnici, che hanno continuato e continuano a lavorare in condizioni avverse e al di là dei limiti.

«Come organizzazioni sindacali – conclude il comunicato – da tempo denunciamo questa progressiva smobilitazione di Enel dal suo core business, i grandi investimenti spostati all’estero e sulla digitalizzazione, la progressiva chiusura di presidi e squadre territoriali, il disinteresse verso la concessione ottenuta dallo Stato sulla distribuzione di energia elettrica. Non possono essere scaricate sui lavoratori le burocrazie interne o le criticità degli impianti che in questi momenti si evidenziano chiare».