Manovra economica, attivi dei delegati

C’è qualcosa che non va nella manovra economica elaborata del Governo. Lacune gravi e vistose, secondo l’opinione di Cgil Cisl Uil. Che, per correggere la rotta, propongono misure destinate a rendere più equo e certo il futuro del Paese.

Di questo si discuterà nell’attivo unitario sul tema «La manovra economica del Governo e il documento unitario Cgil Cisl Uil», organizzato dai sindacati confederali mercoledì 14 novembre a Monza (ore 9, Teatro Binario 7) e il 16 novembre a Lecco (ore 9, Espe). A Monza parteciperanno all’incontro con i delegati sindacali Angela Mondellini, segretaria Cgil Monza Brianza, Rita Pavan, segretaria Cisl Monza Brianza Lecco, Abele Parente, segretario Uil Monza Brianza. Le conclusioni saranno affidate a Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil. A Lecco, Diego Riva, segretario generale Cgil Lecco, Rita Pavan, segrataria generale Cisl Monza Brianza Lecco, Salvatore Monteduro, segretario generale Uil del Lario. Le conclusioni saranno affidate a Angelo Colombini, segretario nazionale Cisl.

«La manovra del Governo, pur rappresentando una prima inversione di tendenza – sottolineano Cgil Cisl Uil nel documento che indica le priorità della Legge di bilancio 2019 – mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese e di un disegno strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro. L’utilizzo degli oltre 22 miliardi di spesa previsti in deficit dalla manovra deve essere finalizzato a nuove politiche che mettano al centro il lavoro e la sua qualità, in particolare per i giovani e le donne, che siano in grado di contrastare l’esclusione sociale e la povertà; che determinino processi redistributivi e di coesione nel Mezzogiorno; che prevedano investimenti in infrastrutture materiali e sociali; innovazione, scuola, formazione e ricerca, prevenzione e messa in sicurezza del territorio e che sostengano le politiche industriali. La manovra traccia, invece, un percorso diverso: mancano le risorse per gli investimenti poiché si privilegia invece la spesa corrente, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro, ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza. Il contrasto alla povertà è senza dubbio una priorità per il Paese, ma la povertà non si combatte se non c’è lavoro e non si rafforzano le grandi reti pubbliche del Paese: sanità, istruzione e servizi all’infanzia e assistenza. Del tutto assenti sono i riferimenti all’innovazione nella Pubblica Amministrazione e al rinnovo dei contratti in essere e di quelli futuri».

Il volantino con le richieste presentate da Cgil, Cisl e Uil