«Legge di bilancio, così non va»

«Affermiamo con forza la necessità di superare le politiche di austerity che, in Italia come in Europa, hanno determinato profonde disuguaglianze, povertà e disoccupazione e chiediamo interventi a sostegno dello sviluppo del Paese. La manovra del Governo, pur rappresentando una prima inversione di tendenza, mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di un disegno strategico che sia capace di rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro», questa la sintesi delle priorità individuate da Cgil, Cisl e Uil nel documento unitario per la legge di bilancio 2019.

Di questo si è discusso nella mattinata di oggi, nell’attivo unitario organizzato dai sindacati confederali brianzoli a Monza, in un Teatro Binario 7 strapieno di lavoratori: «Siamo in 220 tra delegate e delegati», ha annunciato con soddisfazione Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco, aprendo i lavori della giornata e prima di lasciare la parola ad Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza, per la relazione introduttiva.

«A partire da questo appuntamento iniziamo una lunga marcia per sostenere le nostre proposte utili per il futuro del Paese e per migliorare le condizioni di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, dei pensionati e per restituire speranza alle nuove generazioni», ha spiegato Mondellini sintetizzando i contenuti del documento unitario, proposte concrete su fisco, Mezzogiorno, ammortizzatori sociali e welfare, lavoro e politiche attive, attorno alle quali le Confederazioni chiedono un confronto al Governo e si dichiarano pronte a sostenere con tutte le iniziative sindacali.

Impegno unitario che è stato sottolineato anche da Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil, nel suo intervento conclusivo in rappresentanza delle Segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil: «Serve una scossa per far ripartire il nostro Paese – ha affermato Veronese – e le proposte che facciamo vanno proprio in questa direzione: servono politiche espansive capaci di investire nelle infrastrutture sociali e culturali, nell’innovazione e nella formazione, perché la concorrenza non avvenga sempre sulla pelle dei lavoratori, ma sulla capacità di un Paese di innovare».

«La manovra del nuovo Governo non è all’altezza delle esigenze del Paese, di spot elettorali siamo sazi, l’Italia ha bisogno di risposte concrete per il lavoro e per ridurre la crescente precarietà e di andare a recuperare le risorse economiche lì dove sono, con un serio contrasto all’evasione fiscale e alla criminalità organizzata», ha concluso Veronese.