«Manovra, si punti su formazione e crescita»

«Stiamo chiedendo al Governo di cambiare la manovra, ma non riusciamo ad avere un incontro ufficiale con Di Maio e Salvini»: Angelo Colombini, Segretario Confederale della Cisl, ospite a Lecco per l’incontro unitario di Cgil, Cisl e Uil sulla Legge di Stabilità, chiarisce le difficoltà per le parti sociali di incidere sulla prossima legge di bilancio.

«A oggi – continua Colombini – abbiamo avuto solo incontri informali. Sulle varie vertenze il rapporto c’è ed è buono, ma sulla finanziaria invece è tutto chiuso e non c’è la possibilità di interloquire con l’Esecutivo. Per esempio, il Governo deve riprendere in mano tutta la questione di Industria 4.0: rilanciare gli investimenti sia sul superammortamento sia sul credito di imposta per innovazione e formazione, dove invece ha tagliato i fondi. Dobbiamo rilanciare la formazione perché dentro le nuove tecnologie i lavoratori devono potersi aggiornare. Inoltre è stato tagliato sull’alternanza scuola-lavoro, che è molto importante per i nostri giovani».

Colombini critica anche la misura del Reddito di cittadinanza: «Il lavoro al Nord lo si potrebbe anche trovare, al Sud invece si fa fatica. Questo sia perché molte imprese nel Meridione hanno chiuso, sia perché gli investimenti al Sud fanno fatica a essere ricollocati, sia perché il reddito di cittadinanza introduce una mentalità assistenzialistica. I centri per l’impiego solo in alcune zone del Nord potrebbero riuscire a trovare tre proposte di lavoro, altrove è molto difficile che accada. Quindi è necessario investire continuamente al Sud per ricreare queste opportunità».

E l’esempio portato dall’esponente della Cisl è quello dell’Ilva di Taranto: «Abbiamo fatto un accordo per un investimento che permetterà di produrre l’acciaio con un ambiente qualificato: oltre un miliardo e 125 milioni sulla sicurezza e l’ambiente vuol dire tanto, un miliardo e 300 milioni sulla politica industriale dell’Ilva vuol dire tantissimo. Pe quel che riguarda Quota 100 per le pensioni noi siamo d’accordo, ma si devono tenere in considerazione le questioni delle maternità, dei giovani, dello strumento della Naspi e di tutti quei lavori difficoltosi che erano presenti nell’accordo con il precedente Governo, magari con un prepensionamento per chi lavora nell’amianto».

Più lavoro, dunque, per combattere la povertà: «Anche a Lecco – ha detto a nome di Cgil, Cisl e Uil Diego Riva della Cgil Lecco – negli ultimi dieci anni abbiamo avuto grandi difficoltà, ma per risolvere il problema della povertà non sono sufficienti le misure assistenziali. La povertà si contrasta con il lavoro, l’equità fiscale, facendo emergere l’illegalità. E allora i temi sono quelli dell’universalità e della solidarietà: il meccanismo delle aliquote va migliorato ma il criterio base deve rimanere quello progressivo; quando si ha un’evasione fiscale come quella che c’è in Italia risulta difficile accettare dei condoni; pensiamo si debba applicare la tassazione alla fonte anche ad altri, come succede a pensionati e lavoratori dipendenti; servono banche dati per controlli ogni 5 anni e aliquote minime europee. E poi sulle agevolazioni alle imprese vogliamo trasparenza, vogliamo capire come vengono utilizzati questi soldi e che vantaggi portano al sistema Paese».

(estratto da resegoneonline.it)